PALAGONIA. I risultati dell’ispezione ministeriale al comune per la gestione delle risorse economiche ed umane sino al 2008
1Mancato rispetto del patto finanziario di stabilità, selezioni interne irregolari e assunzioni illegittime di personale: affiorano acque “torbide” da una relazione ministeriale, che contesta al Comune di Palagonia, dopo accertamenti e ispezioni, la gestione delle risorse economiche e umane fino al 2008.
In circa 400 pagine, dopo l’analisi di scelte amministrative, riferimenti normativi e sviluppi, la relazione prende di “mira” il settore delle Politiche sociali e l’Ufficio stampa dell’Ente, in cui sarebbero state “incardinate” le procedure di stabilizzazione di quattro collaboratori e consulenti, che hanno sottoscritto contratti di lavoro a tempo indeterminato e pieno. Secondo le istruttorie e le prime pronunce della Corte dei conti, il danno erariale sarebbe ingente ma non (ancora) determinabile per la contemporanea prosecuzione dei rapporti lavorativi.
Sono almeno 23 i punti critici delle condotte. Sotto i “fulmini” degli ispettori statali sono pure finite le progressioni interne (orizzontali e verticali) di numerosi impiegati e le consulenze di professionisti che, in difetto di qualsiasi relazione finale, avrebbero svolto mansioni per conto della pubblica amministrazione. Somme sarebbero state indebitamente percepite anche da un ex responsabile dell’Ufficio legale del Comune.
Nell’ultimo decennio, scavalcando tutti i “paletti” tecnici della spesa, il Comune ha incrementato di quasi 1 milione di euro gli esborsi annui per il personale, passando da 3,5 milioni di euro (dato del 2003) agli attuali 4,3 milioni di euro. Gravi anomalie e carenze di presupposti sono state riscontrate, inoltre, in un concorso per la copertura di 14 posti di vigili urbani.
Le modalità di alcuni concorsi o prove selettive interne sarebbero state “modellate” opportunamente per favorire determinate categorie di soggetti. Anche le previsioni periodiche del fabbisogno di personale, all’interno del Comune, sarebbero state “gonfiate” per rendere necessario il ricorso all’iter concorsuale o selettivo.
“Per diversi atti – ha dichiarato il sindaco Valerio Marletta – saranno avviate le procedure di annullamento in autotutela. Non ho finalità di vendetta politica da perseguire, dovendo soltanto ripristinare, in conformità con le valutazioni del ministero delle Finanze, i principi di trasparenza e legalità. L’Ente ha subito danni per centinaia di migliaia di euro”.
Il primo cittadino ha escluso la pronuncia del dissesto delle casse civiche. Quasi 10 milioni di euro di debiti, tuttavia, sono diventati incontestabili, mentre per altri 6 milioni pendono contenziosi e ricorsi. Una parte del deficit municipale, con un’anticipazione di circa 5,7 milioni di euro, sarà estinto mediante un mutuo trentennale (a tasso agevolato) della Cassa depositi e prestiti.