PALAGONIA. Il Comune verso il dissesto.
0La notizia ufficiale del crac finanziario, al Comune, potrebbe arrivare nei prossimi mesi. Al Municipio di Palagonia, intanto, si respira un’aria pesante sullo stato dei conti pubblici, che porterebbe alla pronuncia del dissesto.
Lo ha ammesso la Giunta comunale, che ha riconosciuto l’impossibilità di redigere il piano di riequilibrio economico. Dopo la recente liquidazione di circa 8 milioni di euro a creditori e professionisti, con i fondi del decreto 35/2013 e il relativo mutuo, l’Amministrazione locale ha rilevato altri 7 milioni di euro per debiti fuori bilancio (in corso di riconoscimento) per oneri derivanti da espropriazioni e forniture di beni e servizi.
Altri nodi sono rappresentati dalle anticipazioni di tesoreria (per 3 milioni di euro) e dai residui contenziosi con due imprese (per 2 milioni di euro) che potrebbero concludersi con ulteriori condanne di risarcimento per l’ente locale.
Il debito più vecchio, che supera l’importo di 700mila euro, risale al 1988 e alla procedura espropriativa dell’area del Palazzetto dello sport. Ammontano a circa 1,6 milioni di euro le parcelle di avvocati per il pagamento di competenze e spese legali. Nel fascicolo delle gestioni più «allegre» c’è pure il mancato impegno delle spese (circa 1,5 milioni di euro) per i servizi di fornitura elettrica.
Non ha dubbi il sindaco Valerio Marletta: «Il piano di riequilibrio non può essere validamente redatto né approvato dalla Corte dei conti. Nemmeno i creditori accetterebbero la nostra proposta, che prevede, con diverse soluzioni rateali, liquidazioni e adempimenti entro dieci anni».
L’Ufficio Tributi ha poi stralciato, secondo un preciso diktat della Corte dei conti, le previsioni dei residui attivi non più esigibili (per circa 3 milioni di euro), mentre giungono altri segnali scoraggianti dai contribuenti: «L’evasione fiscale – ha concluso il primo cittadino – avrebbe raggiunto il 45% nella nostra comunità. Alle 19 di domani, in un incontro pubblico in piazza Garibaldi, riferirò ai cittadini lo status finanziario del Comune».
LUCIO GAMBERA