Pd in alto mare. La consigliera Mari decide di autosospendersi.
0La nascita della nuova Giunta Tambone ha creato profonde lacerazioni all’interno della maggioranza ed ha evidenziato la grande confusione che attualmente regna all’interno del Pd che si è spaccato sulla decisione del sindaco di procedere alla nomina di un esecutivo “personale”. Il segretario Paolo Calcò che guida il Pd dal febbraio 2014, non è riuscito a tirare fuori il partito dalle sabbie mobili in cui si è impantanato malgrado i ripetuti tentativi di ricomporre i dissidi da parte anche del segretario provinciale, Enzo Napoli.
L’avvento dell’era Tambone, nata con il progetto politico Scordia 2013, aveva creato un’ondata di entusiasmo soprattutto tra i giovani che all’indomani del voto si sono ritrovati tra i banchi del Consiglio comunale per la prima volta e che adesso si trovano ad esprimere tutto il proprio disagio e delusione.
E’ il momento della chiarezza per Jessica Mari, eletta tra le fila del Pd con 82 voti e che ha deciso di auto sospendersi dal partito con un comunicato stampa in cui esprime tutta la propria amarezza. “Ho preferito mettermi ancora una volta a disposizione del sindaco e del partito ma quest’ultimo disperato tentativo di “incollare i cocci” di ciò che rimaneva del partito sono stati premiati con un’ulteriore chiusura nei miei riguardi da parte dell’amministrazione ed in particolare dal sindaco“. Questo il passaggio finale del suo lungo comunicato in cui non si risparmiano critiche per la “conduzione familiare e poi personale del partito” (il comunicato integrale). La consigliera Mari segue Carmelo Bellò che si era già autosospeso dal partito.
Intanto in questi giorni mentre l’amministrazione prova a ridare continuità alla gestione degli uffici che rischiano di chiudere per la fine della liquidità per i lavoratori precari, negli ambienti dell’opposizione si lavora per riproporre una mozione di sfiducia bis al sindaco. Interviene con una nota Gabriele La Magna della lista Barchitta Sindaco: “La scelta della consigliera Mari di sospendere l’impegno per il PD, fa il paio con le inequivocabili dichiarazioni del Capogruppo PDS Guttuso; parole che suonano come campane a morto per il Tambone-bis. Si arrivi presto alla conta, per evitare sprezzanti spartizioni di poltrone che da qualche tempo rappresentano la soluzione di ogni problema interno, come una sorta di bavaglio alla bocca di chi contesta. I Progressisti e i fuoriusciti dalla maggioranza in area PD, sottoscrivano la mozione di sfiducia delle minoranze a motivo e conferma del loro dissenso. Sarebbe una spilla al loro petto, un sospiro di sollievo per tutta la comunità, impaziente di scrivere la parola fine a questa commedia“.
E a rincarare la dose ci pensa il consigliere del Prc-Scordia Bene Comune, Guido Rizzo che afferma: “Le dichiarazioni del consigliere Mari sono condivisibili e soprattutto mandano un messaggio chiaro al Sindaco Tambone. Infatti, è accusato di condurre in partito in modo familiare e di aver creato una “Giunta del Sindaco” che rappresenta un banale tentativo di tirare a campare. Queste dichiarazioni confermano quanto denunciato da Scordia Bene Comune negli ultimi anni e cioè di un Sindaco che rimane in piedi per ottenere lo stipendio, fregandosene del rapporto con la comunità. Dopo le difficoltà nel ricomporre i pezzi, l’era di Tambone Sindaco è finita e pertanto si annuncia la prossima discussione di una mozione di sfiducia e di un comizio pubblico per informare e denunciare le malefatte di un Governo che regge senza una maggioranza.
L’invito a votare la mozione di sfiducia è rivolto in particolare ai componenti dell’ex Megafono. Urge assolutamente il loro contributo per uscire dall’impasse e per staccare la spina a questo disastro”.