Postano su Fb frasi di disprezzo verso i Carabinieri. In tre denunciati
0Vilipendio delle Forze Armate e istigazione a delinquere. Sono i reati commessi da due donne, rispettivamente di 26 e 64 e di un 36enne, tutti scordiensi che sono stati denunciati dai Carabinieri della locale stazione. Sono costate care ai tre le pesanti esternazioni pubblicate sotto forma di commenti sul famoso social media “Facebook” alla notizia della chiusura forzata da parte delle forze dell’ordine di un chiosco in corso Sicilia. Un provvedimento assunto nei giorni scorsi dai Carabinieri dopo un controllo eseguito nell’ambito dei servizi predisposti dalle vigenti disposizioni in materia di contenimento epidemico da Covid-19. Chiusura immediata per cinque giorni a seguito delle irregolarità riscontrate, in particolare la mancanza di una barriera protettiva e il mancato utilizzo da parte dei dipendenti di mascherina e guanti. Tale provvedimento dei militari, però, aveva suscitato il vivo risentimento dei denunciati nei confronti di Carabinieri e degli appartenenti in genere alle Forze di Polizia, manifestato attraverso alcuni messaggi pubblicati su Facebook. Frasi inequivocabili con offese che sono andate ben oltre il diritto di critica riconosciuto anche dalla Costituzione Italiana. In essi, in particolare, le due donne avevano espresso tutto il loro disprezzo con frasi irriguardose mentre l’uomo, addirittura, incitava gli altri utenti a commettere atti violenti nei confronti dei militari. Tutti i commenti, come detto, sono passati attraverso la lente d’ingrandimento delle Forze dell’Ordine che, tra i tantissimi compiti a cui sono giornalmente chiamati, compreso il controllo sulla emergenza sanitaria dopo l’arrivo a Scordia di 12 tunisini ospiti di un centro di accoglienza in piazza Regina Margherita, hanno dovuto anche assolvere al compito di controllare le pagine dei social. E così mentre il chiosco bar dopo i cinque giorni di chiusura ha riaperto i battenti, dopo che il titolare si è uniformato alle norme anticovid, risolvendo le prescrizioni contestate dai Carabinieri, le due donne rischiano una condanna per vilipendio delle forze delle istituzioni, reato previsto dall’articolo 290 del Codice Penale con la pena che prevede una sanzione da 1000 a 5000 euro mentre per il 36enne il reato previsto è l’istigazione a delinquere (art. 414 cp) con una pena che che va da uno a cinque anni di reclusione.