PTA a Scordia. Per il movimento Scordia Bene Comune si tratta dell’ennesimo atto di malgoverno.
0ENNESIMO ATTO DI MALGOVERNO DELL’AMMINSTRAZIONE COMUNALE! A QUANDO LE DIMISSIONI?
Dopo la privatizzazione del teatro comunale all’aperto (concedendolo per dieci anni alla modica cifra di 1000€), la giunta municipale, alla scadenza del proprio mandato, ha approvato con delibera del 22 ottobre 2012 uno schema di contratto per l’affidamento per 99 anni in comodato d’uso gratuito all’ASP (azienda sanitaria provinciale) di Catania, dell’edificio scolastico sito in via Libertà, adibito oggi a sede distaccata della scuola media Michele Amari. Con questa delibera, di fatto, viene a cessare la destinazione scolastica dell’immobile in questione e vengono divise le classi e le sezioni ivi presenti, con trasferimento degli alunni in altri plessi scolastici, già sovraffollati e in precarie condizioni statiche e di sicurezza.
La conseguenza immediata è il disagio che saranno costretti a subire gli alunni, gli insegnanti e i genitori per il trasferimento della sede scolastica e il suo smembramento in almeno due diversi istituti.
V’è poi da considerare la circostanza che, per ospitare i nuovi alunni, in mancanza di spazi idonei, saranno occupati i laboratori che perderanno la funzione didattica per cui erano stati costruiti (con notevoli investimenti pubblici che vengono del tutto vanificati).
Tutta questa operazione viene messa in atto con approssimazione e leggerezza da parte di una amministrazione alla fine del proprio mandato, ormai delegittimata dagli ultimi eventi che hanno messo in luce anche la mancanza di una maggioranza e che ha dimostrato ancora una volta incompetenza e mancanza di trasparenza.
Lo schema di contratto approvato per l’affidamento, prevede che l’immobile venga consegnato con effetto immediato all’ASP per la realizzazione del PTA (presidio territoriale di assistenza), senza tutelare in alcun modo, né il diritto allo studio, né l’interesse del comune a veder realizzato effettivamente tale servizio.
Non è difatti previsto un termine di apertura del servizio o almeno un termine per l’inizio dei lavori.
Inoltre, non viene garantito in alcun modo l’interesse del comune a rientrare nella disponibilità dell’immobile nel caso di cessazione del servizio di PTA, che si ricorda, consiste fondamentalmente nella creazione di una struttura destinata ad ospitare uffici amministrativi e reparti per la lungodegenza dei malati che richiedono terapie di lunga durata.
Da notare che il comune non richiede neanche la specificazione dei servizi che saranno attivati all’interno del PTA. Inoltre, non si da atto delle modifiche o trasformazioni che l’immobile subirà per l’adattamento allo scopo cui dovrebbe essere destinato.
Alla luce di tutto ciò, appare opportuno ripensare alla collocazione del servizio, individuando possibili alternative al fine di tutelare l’insopprimibile diritto allo studio dei nostri ragazzi e utilizzando strumenti giuridici più idonei a tutelare l’interesse dei cittadini a non privarsi definitivamente di un immobile pubblico.