Presentazione “Vorrei gridare a tutti” di Sebastian Cristaudo
0Si è svolta oggi nell’Aula Magna del Liceo Scientifico “E. Majorana” di Scordia la presentazione della raccolta poetica “Vorrei gridare a tutti” del diciannovenne poeta scordiense Sebastian Cristaudo.
Dopo una bella presentazione da parte della vicepreside del liceo, prof. Anna Bonaccorso, della prof. Laura Mercante, della prof. Alessia Gavini e del prof. Salvatore Garufi, che hanno tessuto le lodi di giovane grande poeta, che fa onore all’istituto che frequenta e anche al città in cui risiede. Sono stati ricordati, inoltre, i premi vinti dal giovane poeta, fra cui il premio “Dante Alighieri” ricevuto a Catania lo scorso 23 maggio, il premio “Il Federiciano”, ricevuto a Cosenza, le borse di studio “Libera Scavo” e numerosi altri prestigiosi premi.
Dopo questa interessante serie di interventi dedicati al poeta, lo stesso Sebastian è intervenuto esprimendo la sua gratitudine nei confronti dei presenti e di quanti apprezzeranno le sue poesie, davvero profonde e di grande spirito poetico. L’autore infatti “vuole gridare a tutti”, come dice lo stesso titolo, lo spirito giusto per cambiare il mondo.
Infine, Sebastian ha letto alcune delle sue poesie, quelle più significative, alcune delle quali in dialetto, tutte accompagnate da scroscianti applausi.
L’incontro si è concluso con la consegna del poeta alla scuola di una cornice con una sua poesia dedicata all’istituto e il saluto del vicesindaco Giusy Pernice, intervenuta con il presidente del consiglio Rosario Minissale, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Scordia. Presenti anche gli studenti del liceo, alcuni sacerdoti, tra cui don Matteo Malgioglio, rettore del seminario di Caltagirone, e numerosi amici e conoscenti di Sebastian, un giovane che davvero fa onore al suo paese.
FRANCESCO AMATO
PAROLI
Paroli…
fruttu d’amuri
e strumentu ppi
trasmettiri sentimenti.
Ci su tanti tipi di paroli:
paroli ca nun si ponnu sintiri,
paroli ca ti fannu tuccari
u cielu che manu,
e paroli ca ti fannu cascari
sutta terra.
Cu na parola poi
sarvari un cristianu,
o ammazzallu.
Su tutti paroli,
tutti nasciunu da vucca,
ma non tutti nasciunu do cori.
Tutti sapemu parrari,
ma non tutti sapemu
parrari co cori…
Picchissu vi dicu:
mparamuni l’unica lingua
ca nun fa differenza,
l’unica ca nun talia
comu si vistutu,
o dunni riscinni,
o di quanti sordi hai
nta sacchetta.
Mparamuni a lingua
di l’amuri, ca parra
usannu paroli
ca su stiddi cascati
do cielu,
su çiuri ca l’inchiunu
i campagni,
su ali ca ti fannu vulari.
SEBASTIAN CRISTAUDO
Poesia vincitrice del premio “D. Alighieri” di Catania