Pruriti e polemiche. Il sexy car wash accende Militello
0L’effetto pruriginoso c’è stato. E non soltanto sulla pelle di chi ha assistito, a Militello, alla prima uscita ufficiale del sexy car wash. Sono state due avvenenti ragazze, in abiti succinti, con “fiumi” di acqua e bolle di sapone, a esibirsi tra scooter e auto in pieno centro, nel tratto iniziale di viale Regina Margherita.
Sono bastati pochi minuti per spostare la “movida” militellese ai margini della villa comunale, nelle vicinanze di locali notturni e chioschi, provocando ammirazione e godimento, ma anche aperte contestazioni e indignazioni, tra adulti e minori, nuclei familiari e adolescenti.
Non sono nemmeno mancate, in una “cornice” surreale, le spasmodiche attese di alcuni giovani, che hanno perfino invocato, dinanzi agli agenti della polizia municipale, un epilogo più “caldo” (e meno provocatorio) dell’inedita manifestazione, che ha aperto, dopo un breve cocktail e un raduno di cani randagi, il “Festival della gioventù” dell’Assessorato comunale alle Politiche giovanili e allo Sviluppo economico.
L’evento avrebbe dovuto introdurre elementi di novità nella kermesse degli appuntamenti estivi, archiviando i soliti stereotipi dell’aggregazione serale e dei punti d’incontro. Alla resa dei conti, invece, la serata ha prodotto un effetto boomerang sull’assessore Giuseppe Matteo Amenta, che non si è limitato a difendere le finalità del sexy car wash: “Non è questo – ha dichiarato – il male peggiore del nostro paese. I veri nemici sono soltanto i pessimisti, i disfattisti, i maleducati e gli arroganti. A Militello abbiamo toccato il fondo quando centinaia di tonnellate di amianto hanno inquinato le nostre terre, quando sono state abbattute le ciminiere e quando sono state chiuse le scuole. Non adesso”.
L’amministratore locale ha poi respinto le accuse di chi ha parlato di “operazione anticulturale e onerosa. Non corrisponde al vero – ha detto – l’indiscrezione secondo cui sarebbero stati spesi 800 euro. Il Comune non dovrà corrispondere nemmeno un euro alle modelle, che mi sono sembrate meno nude delle ballerine che hanno partecipato agli ultimi due saggi di danza, che ho sinceramente apprezzato. Non c’è stato da parte mia, infine, alcun inno in favore del consumo di drink alcolici”.
L’opportunità dell’evento non ha mancato di scatenare commenti contrastanti e reazioni sui social-network. Secondo Tiziano Pittari, che con il suo profilo Facebook promuove l’immagine del centro storico, pubblicando foto dei decenni passati, “un’istituzione dovrebbe dare sempre l’esempio civile e morale. Militello ha nobili tradizioni che non possono essere calpestate”.
Per Salvo Cannata Galante, che per primo ha acceso i riflettori sull’accaduto, “l’assessore dovrebbe adesso trarre le conseguenze della sua infelice iniziativa, rassegnando al primo cittadino le sue personali dimissioni dalla carica di amministratore. Lo scandalo non risiede nello spettacolo, ma nell’assurda provenienza di una proposta che ha perfino bloccato il traffico pedonale”.
Altri echi sono giunti da residenti in altre parti d’Italia e da emigrati in America e in Svizzera, che hanno espresso stupore e preoccupazione per lo sviluppo locale dell’avvenimento. L’avv. Joseph Cirnigliaro ha chiesto da New York una maggiore cooperazione per le azioni di pubblica utilità e per il sano sviluppo. Nello Frazzetto ha espresso l’auspicio di messaggi di ben altro tenore per “i nostri giovani. Non si può vivere sempre di cultura, ma almeno aiuta il cervello a crescere in altre direzioni”.
Sulla vicenda non sono mancate le critiche dell’opposizione politica, con il segretario cittadino del Pd, Giuseppe Scionti, che ha puntato l’indice sugli “scopi d’interesse non istituzionale e sull’organizzazione da parte di un assessore” dello spettacolo, che ha quasi rischiato di superare i limiti della pubblica decenza, creando pure situazioni d’imbarazzo per alcuni nuclei familiari.
Anche negli ambienti della maggioranza, tuttavia, non sono mancate dichiarazioni di palese avversità. Disappunti sono stati espressi in una nota dal presidente del Consiglio comunale, Salvatore Partenope: “Prendo le distanze dai contenuti della festa del cocktail e del sexy car wash. Non vorrei alimentare inutili o falsi moralismi, ma i due eventi – ha aggiunto il rappresentante del civico consesso – non rientrano tra le manifestazioni educative, turistiche, culturali e sociali che l’Ente è chiamato a promuovere”.
LUCIO GAMBERA