Riflettori puntati sulla crisi e sulle nuove prospettive di sviluppo
1“Mandare a casa le persone è l’ultima cosa che avrei voluto fare nella mia vita d’imprenditore ma purtroppo ci troviamo di fronte ad un crollo di fatturato del 40% che ci obbliga a fare scelte dolorose”. Sono le parole dell’imprenditore Carlo Piraneo, legale rappresentante di una delle aziende più grandi della città che dopo 35 anni di attività è costretto a licenziare una quarantina di lavoratori. Tocca a lui aprire la lunga serie di interventi del consiglio comunale aperto, convocato su iniziativa della presidenza del consiglio e dell’assessorato alle attività produttive su crisi e nuove prospettive di sviluppo, alla presenza della deputazione europea, nazionale e regionale. Hanno aderito all’invito l’eurodeputato Giovanni La Via, i deputati nazionali Giovanni Burtone, Luisella Albanella e i deputati regionali, Concetta Raia, Francesco Cappello, Gino Ioppolo. Al centro del dibattito la crisi economica che sta mettendo a dura prova agricoltori, imprenditori, artigiani e operai e che ha visto la partecipazione di sigle sindacali e di categoria e di cittadini comuni. Fra i banchi del consiglio qualche vuoto. Alleggerire la pressione fiscale, causa principale della mancata crescita e della perdita di posti di lavoro, utilizzare al meglio le risorse comunitarie. Da più parti è giunta la richiesta di mettere su una delegazione che porti al governo nazionale le istanze di un territorio, quello calatino che dal 2001 al 2011 (dati del censimento) ha visto la partenza di 10 mila residenti per mancanza di opportunità lavorative e per la mancanza di un piano di sviluppo socio economico da parte della regione. Scordia, dunque, si pone al centro di un forum permanente che cerchi soluzioni per rimettere in piedi una economia che da queste parti si basa esclusivamente sull’agrumicoltura.