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San Valentino tra storia e leggenda

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  • di Tania Catalano
  • in Cronaca
  • — 14 Feb, 2012

Arriva il 14 febbraio, San Valentino, la festa degli innamorati e, come ogni anno, le vetrine dei negozi decorate di rosso, trasformano tutto  in un grande cuore: dalla pasta al telefono cordless, dal portafoto alla penna, dal cuscino  agli oggetti più impensabili.

Un giorno che tutti gli innamorati del mondo, o quasi, amano festeggiare in intimità. Milioni le cene romantiche a lume di candela, centinaia i baci rubati  in tutto il globo in mezzo a milioni di rose rosse vendute (a caro prezzo).

Amore e, di certo, tanta speculazione si fondono in un solo giorno in cui (un po’ come accade a Natale), troppo spesso si perde il senso del vero sentimento e non si bada a spese  per fare  il regalo al proprio innamorato e per trascorrere una serata romantica come non la si trascorreva da tempo, per alcuni, chissà, forse dal San valentino precedente.  

 

Due simpatiche leggende

«Un giorno San Valentino sentendo due fidanzati bisticciare al di là della siepe del suo giardino andò loro incontro porgendo una bellissima rosa rossa.

Donandola ai due giovani raccomandò loro di stringere insieme il gambo con cautela per non pungersi.

Questo semplice gesto ebbe il magico potere di riconciliare i due innamorati che vollero che fosse proprio Valentino a benedire il loro felicissimo matrimonio».

 

 

 

«Un giovane centurione romano di nome Sabino si innamorò di una bellissima ragazza di nome Serapia e la chiese in sposa.

I parenti di lei, essendo cristiani,  non acconsentivano perché Sabino era pagano. Il giovane innamorato si fece istruire e battezzare e gli ostacoli sembravano superati, ma Serapia si ammalò gravemente.

Sabino disperato chiese l’intervento del santo vescovo dicendogli che vivere senza Serapia sarebbe stato per lui un inutile e insopportabile martirio.

San Valentino alzò le mani e la voce a Dio e un sonno beatificante unì per l’eternità i due innamorati».

 

 

 

 

 

Eros o Cupido, Lupercus e San Valentino protettori degli innamorati

Da sempre l’uomo ha cercato l’amore e un Dio che lo proteggesse e lo facesse durare nel tempo.

Nella mitologia romana il Dio dell’amore era Cupido (Eros nella mitologia greca), un fanciullo con le ali che colpiva con le sue frecce d’amore i comuni mortali facendoli innamorare.  Lo abbiamo visto per anni, sotto forma di simpatica parodia sui Dei greci, quando andava in onda sulle vecchie reti Fininvest degli anni ’80, il cartone animato “Pollon combina guai” in cui Eros era rappresentato da un bambino alato, nudo, brutto e pasticcione.

Ma non è solo nella mitologia che si parla di un Dio dell’amore.

Fin dal IV secolo a.C. i romani pagani veneravano il Dio Lupercus come Dio della fertilità praticando, una volta all’anno,  un particolare rito pagano in cui i nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un’urna da cui venivano estratti a caso per creare delle coppie che per tutto l’anno avrebbero vissuto in intimità in onore del  rito della fertilità e del Dio.  

La Chiesa, non condividendo questa vecchia pratica pagana, cercò il “Santo degli innamorati” che potesse sostituire  Lupercus.  Il Santo scelto dai benedettini, che ne istituirono la ricorrenza annuale  il 14 febbraio,  fu proprio quel vescovo martirizzato circa duecento anni prima: San Valentino da Terni.

 

Breve storia della vita di San Valentino

San Valentino da Terni, vescovo amico dei giovani amanti  e martire cristiano viene venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e da quella anglicana. E’ considerato patrono degli innamorati in tutto il mondo.

Venne consacrato vescovo di Terni nel 197 d.C., a 21 anni. Nel 270 d. C. Valentino giunse a Roma invitato dall’oratore Cratone,  affinché convertisse i pagani al Vangelo.

Venne arrestato sotto l’impero di Aureliano che perseguitava i cristiani. I soldati romani lo catturarono per ucciderlo, ma la popolarità di Valentino cresceva e dovettero condurlo fuori città per lapidarlo e poi decapitarlo, temendo, infatti, che la popolazione potesse difenderlo. Morì dunque all’età di 97 anni,  il 14 febbraio 273 d.C. , decapitato proprio per ordine dell’imperatore Aureliano.

Oltre alle due simpatiche leggende che vi abbiamo raccontato all’inizio, sono moltissimi i miracoli e altre leggende attribuite alla vita del santo protettore degli innamorati.

Tania Catalano

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