Scomparsa Cosentino. I familiari non perdono le speranze di ritrovarlo
0Continuano senza sosta le ricerche di Maurizio Cosentino, il commerciante scordiense di 57 anni di cui si sono prese le tracce da lunedi scorso, giorno in cui ha lasciato la propria abitazione per recarsi a Siracusa per partecipare ad un convegno a cui non sarebbe mai giunto. Amici e familiari stanno setacciando in lungo e largo la costa ionica da Messina a Catania dove Cosentino avrebbe lasciato importanti tracce del suo passaggio. Il suo borsello con i documenti, gli occhiali da vista e da sole ed una lettera indirizzata alla moglie, è stato ritrovato da un controllore su un vagone letto del treno Roma-Siracusa e consegnato dalla Polfer di Taormina ai familiari mentre l’auto, una Renault Clio 1.5 diesel blu metallizzato è stata ritrovata mercoledi nei pressi di Giarre. Difficile stabilire se Cosentino si trovava su quel treno. I parenti e amici hanno tappezzato stazioni ferroviarie, posti di polizia e caserme dei carabinieri con le foto segnaletiche del congiunto nella speranza che qualcuno lo avesse visto. Ma cosa avrebbe potuto spingere Cosentino a lasciare a casa il proprio telefonino, cosa mai avvenuta prima, e allontanarsi facendo perdere ogni contatto con la famiglia? Tra le ipotesi più probabili i tanti problemi finanziari accumulati soprattutto dopo il fallimento della Agrifruit, la cooperativa agricola con sede a Lentini di cui era il presidente. A confermarlo è la sorella maggiore il cui telefono continua incessantemente a suonare nella speranza che prima o poi giunga la buona notizia. “Mio fratello – afferma – aveva lasciato il suo lavoro di impiegato circa 22 anni fa per dedicarsi al commercio degli agrumi quando il mercato era ancora fiorente. E’ molto legato alla famiglia e non è mai stato dedito al gioco ne ad altre attività che lo hanno distolto dalla moglie e dai due figli. “La famiglia, i parenti, i collaboratori, gli amici tutti, fanno un appello corale affinchè possa tornare sui suoi passi, promettendo una totale collaborazione”. Questo l’appello lanciato dai familiari.
LORENZO GUGLIARA