Scordia celebra il 25 aprile
0Il 25 aprile in Italia è la Festa della Liberazione, si ricorda cioè l’anniversario della liberazione dal nazifascismo.
Durante la seconda guerra mondiale, dopo il 1943, l’Italia si ritrovò divisa in due: al nord Benito Mussolini e i Fascisti avevano costituito la Repubblica Sociale Italiana, vicina ai tedeschi e al Nazismo di Hitler, mentre al sud si formò in opposizione il governo Badoglio, in collaborazione con gli Alleati americani e inglesi.
Per combattere il dominio nazifascista si era organizzata la Resistenza, formata dai Partigiani. Questi erano uomini, donne, giovani, anziani, preti, militari, persone di diversi ceti sociali, diverse idee politiche e religiose, ma che avevano in comune la volontà di lottare personalmente, ognuno con i propri mezzi, per ottenere in patria la democrazia e il rispetto della libertà individuale e l’uguaglianza.
Il 25 aprile 1945 i Partigiani, supportati dagli Alleati, entrarono vittoriosi nelle principali città italiane, mettendo fine al tragico periodo di lutti e rovine e dando così il via al processo di liberazione dell’Italia dall’oppressione fascista.
Dalle idee di democrazia e libertà, è nata la Costituzione Italiana e la festa della Liberazione è rimasta, ad oggi, una delle poche feste civili di questa Nazione.
A Scordia la festa della Liberazione sarà celebrata stamani con un corteo che si riunirà alle 8.30 dinnanzi al Palazzo Comunale e raggiungerà il Monumento dei Caduti all’interno della Villa Comunale per un omaggio. La cerimonia si concluderà nella sede dell’associazione combattenti di via Vittorio Emanuele dove sarà offerto un rinfresco.
Una festa che è stata preceduta da un incontro organizzato dall’associazione culturale Argonauti con il patrocinio dell’amministrazione comunale e che si è svolto presso la sala lettura della Biblioteca Comunale. Dopo i saluti del sindaco, Franco Tambone, ha relazionato il Prof. Rosario Mangiameli, docente di storia contemporanea presso la facoltà di scienze politiche dell’Università di Catania che ha ricordato come molti siciliani hanno dato un importante contributo alla Resistenza “arruolandosi” nelle brigate soprattutto piemontesi e molti di loro sono anche diventati leader. Toccante il racconto di Nicola Di Salvo, partigiano presso le unità combattenti dell’Emilia Romagna. L’incontro è stato moderato da Elisa Valenti, vice presidente degli Argonauti. “Oggi si corre un pericolo – ha affermato il sindaco – quello di dare per scontato che la libertà sia un concetto acquisito rispetto al quale non c’è più nulla da fare. Festeggiare la Resistenza ha due finalità: lottare sempre per conservare la libertà e ricordare chi ha combattuto e deve essere rispettato per quello che ha fatto, pagando anche con la morte”.