Scordia dice No alla discriminazione e apre le porte a Rete Regionale Aperta
0Scordia dice No alla discriminazione abbracciando il progetto regionale della Rete Regionale Aperta. L’iniziativa promossa dall’Assessorato della famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro- Dipartimento della famiglia- è finanziata interamente con fondi comunitari e si inserisce all’interno del programma annuale per l’integrazione di Cittadini di Paesi Terzi.
L’organizzazione è sostenuta da Croce Rossa, di cui i 9 comitati provinciali sono base operativa della rete regionale, e Unar Unione nazionale antidiscriminazione raziale.
Rete regionale Aperta è un circuito formato da enti e associazioni che hanno contribuito e contribuiscono al contrasto alla discriminazione. Enti che hanno partecipato attivamente alle opere di prevenzione, contrasto e monitoraggio della disparità. La rete garantisce – e continuerà a farlo- spazi per accogliere vittime di discriminazione di qualsiasi genere diretta e indiretta di: razza, sesso, età, orientamento sessuale, religione professata.
L’ossatura della rete è organizzata in nodi: Nodo centrale ovvero il centro regionale anti discriminazioni, Nodi di raccordo ovvero i 9 nodi territoriali dislocati presso i 9 comitati provinciali della croce rossa; Nodi locali creati da soggetti pubblici o privati che dimostrano interesse a far parte della rete regionale anti discriminazione.
Le “antenne”/ nodi di raccordo note anche come Help point dislocate nelle 9 provincie dell’isola svolgono compito di: sensibilizzazione, ricevimento, accoglienza, orientamento e consulenza. Il tutto volto alla mediazione dei conflitti, creazione di percorsi di conciliazione, avvio pratiche di consulenza legale e mediazione linguistica.
“Assistiamo quotidianamente a comportamenti discriminatori per motivi di razza, genere, età, orientamento sessuale, disabilità e religione. Tuttavia in pochi sono consapevoli dei propri diritti- dichiara il consigliere con delega alle Pari Opportunità Paola Vitale e continua- Per questo ho ritenuto necessario contribuire e promuovere il progetto della Rete Regionale Aperta. Chi è vittima o testimone di atti discriminatori può rivolgersi allo sportello antidiscriminatorio di Catania, di cui si riportano le informazioni rispetto alla sede, i recapiti telefonici , gli orari di ricevimento nel manifesto.
L’iniziativa non sarà isolata: “Stiamo inoltre lavorando a un programma d‘iniziative per la difesa e la tutela delle donne, a un piano di sensibilizzazione alle differenze rivolto alle Scuole e a una serie di azioni positive consistenti in misure volte alla rimozione degli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione di pari opportunità, nell’ambito della competenza statale” conclude il consigliere.
L’azione della rete vede la partecipazione attiva dei volontari della Croce Rossa che quotidianamente vagliano le richieste e donano ospitalità. Gli sportelli dell’ente (interni ai centri provinciali della Croce Rossa) sono attivi 12 ore a settimana, pronti ad ascoltare vittime o testimoni e valutare le iniziative da adottare. I casi segnalati arrivano formalmente al Contact Center dell’ufficio nazionale antidiscriminazione razziale.
Una campagna di sensibilizzazione a 360 gradi,“Molla i pregiudizi sostieni le differenze” che vede protagonista una molletta da biancheria di colore rosso – un oggetto comune in ogni famiglia per dire no alla diversità-, con 50 mila brochure che raggiungeranno tutti i comuni dell’isola. Non solo slogan ma anche movimento Social e nella pagina del Comitato Regionale di Croce Rossa è già selfie mania. Per schierarsi contro la discriminazione basta postare una foto con una molletta rossa e condividerla sulla pagina evento Rete Regionale Aperta
L’amministrazione scordiense punta a sviluppare una cittadinanza solidale: “Integrazione e dialogo per dare un aiuto concreto per il rispetto dei propri diritti”.
Uno schieramento netto quello della regione Sicilia contro la discriminazione, 10 febbraio scorso ha siglato il protocollo d’intesa “anti diversità” con il ministero delle pari opportunità, che punta a divenire regione modello sul fronte dell’accoglienza, prevenzione e contrasto alla disparità territoriale.
Martina Pisasale