Scordia entra nel vivo della Settimana Santa: il Cristo flagellato per le vie della città

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Con il mercoledì santo, Scordia è entrata nel vivo delle celebrazioni della Settimana Santa. Ieri, infatti, salutato dal consueto scoppio dei fuochi d’artificio, il ligneo simulacro datato 1739 ha varcato la soglia della barocca chiesa di S. Antonio al Convento, per percorrere il tradizionale giro del centro storico.
Ad aprire la processione erano i numerosi confrati delle quattro confraternite di Scordia: quella del SS.mo Crocifisso, titolare della processione del mercoledì santo, quella del SS.mo Sacramento, titolare della processione del Corpus Domini, quella di Maria SS. Immacolata, titolare della processione di venerdì prossimo, e quella della Misericordia, che, avendo sede nella parrocchia S. Domenico Savio, è titolare della festa del giovane santo. Inoltre, a fare da cornice a questi momenti che ogni anno sono sempre molto suggestivi, un’enorme folla di fedeli che, almeno a Pasqua, vogliono onorare la Passione del Signore.
Il cammino é stato accompagnato dalla preghiera guidata dai parroci della città, don Matteo Malgioglio, don Gaetano Tomagra, don Franco Messina e p. Vito Valenti, intervallando la meditazione del Rosario con le note della banda musicale “Città di Scordia”.
Giunto nella chiesa madre, già gremita di fedeli, il simulacro vi ha sostato per un breve momento di catechesi. A tenere, quest’anno, la tradizionale priedica ‘i setti parti è stato il parroco di Santa Maria Maggiore, don Franco Messina, che ha ricordato ai numerosi presenti che “Gesù Cristo è morto per salvare tutti noi, nonostante siamo malvagi e peccatori”.
Infine, sempre seguito da una folla di fedeli, il Cristo, è stato accompagnato fino alla chiesa del Convento, sua sede, dove è rientrato allo scoppio di alcuni fuochi d’artificio. Prima del rientro, però, è stato offerto dalla confraternita di Maria SS. Immacolata il cosiddetto pagghiaru, un falò che ogni anno viene preparato per questa ricorrenza.

FRANCESCO AMATO

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