Commercio. Si saldi chi può.
0Lasciatoci rapidamente alle spalle il 2013 questo inizio d’anno è indubbiamente tempo di bilanci e abbiamo colto l’occasione per sondare il terreno interpellando alcuni commercianti scordiensi per capire tra crisi e saldi come è andato quest’anno uscente e che prospettive ci sono per questo 2014.
E’ terminato il conto alla rovescia per l’inizio dei saldi invernali, oggi è partita la shopping mania. Per molti commercianti scordiensi quest’anno i saldi rappresenteranno il 23% delle vendite complessive invernali. Si tratta davvero dell’ultima occasione per battere la crisi?
Crollo, quello siciliano, dai numeri significativi con oltre 65 mila posti di lavoro andati in fumo nel confronto tra il primo semestre 2012 e il primo semestre 2013. Le esportazioni di greggio sono sprofondate del 28,4%, diminuita anche l’erogazione dei mutui per l’acquisto della casa del 26,9%.
Agli albori del 2013 i bilanci parlavano di (solo nel settore del commercio) 1073 imprese nate a Catania e 2330 cessate, con un saldo negativo di 1257.
Numerose e corali le lamentele di una Sicilia anacronistica che non liberalizza la data dei saldi. Non solo la libera scelta dei commercianti è stata impedita ma i “disubbidienti” sono stati puniti con sanzioni pecuniarie fino a 2000 euro. Eppure la crisi ha battuto indubbiamente sui tempi le norme. L’85 % dei negozianti scordiensi (e italiani) sta applicando già da tempo i saldi sotto banco o ben visibili in vetrina. Ma è stato davvero questo ad aver attutito il previsto tracollo delle vendita natalizie? “Non è proprio così, “ nonostante le numerosi promozioni che abbiamo effettuato non abbiamo registrato miglioramenti nel corso delle vendite natalizie, abbiamo riscontrato un calo di vendite fino al 30%” hanno risposto alcuni venditori”.
I bilanci espostici parlano di stentata stabilità (pareggio di bilancio) o perdite dal 10 al 20% rispetto ai dati di vendita 2012 “il problema sta a monte”, rispondono i venditori, “ la gente non ha lavoro e ovviamente taglia le spese adibite al vestiario. Non c’è potere d’acquisto neanche se proponiamo l’80% di sconto”.
Per venire incontro ai concittadini si adoperano varie tecniche: “dall’acconto per bloccare l’acquisto di un capo, alla svendita, al pagamento rateizzato, all’articolo civetta”.
I mesi che danno più respiro stando a quanto dicono i nostri negozianti sono maggio e giugno: “ vendiamo prevalentemente abiti da cerimonia e accessori. Questi sono i mesi delle cresime, matrimoni. L’abbigliamento casual rimane sempre più in magazzino paradossalmente i mesi dei saldi sono per noi i mesi di magra, si vende molto meno. Non c’è più l’attesa del saldo di un tempo”.
Ridotti drasticamente anche i budget di spesa familiare che vanno dai 100 ai 150 euro in linea di massima.
Le attività per mantenersi in vita puntano su acquisti e scorte di magazzino sempre più attente. Si è ridotta la mole d’acquisto soprattutto per l’abbigliamento invernale, colpevoli forse anche le nostre temperature elevate.
Questo 2014 porterà una ventata di positività stando a quanto riportano le stime di Codacons e Ascom Catania che affermano che nel 2014 si dovrebbe avere una ripresa della crescita siciliana. I dati prevedono che per questa stagione di saldi 87 mila famiglie catanesi su 135 mila andranno all’assalto dei negozi con una spesa prevista che si aggira intorno ai 27 mila euro: 310 euro per nucleo familiare con acquisto medio ad personam di circa 125 euro.
Prospettate un 2014 più roseo? “Ancora non possiamo esporci per questo 2014, ma è certo che questa stagione di saldi per noi è partita decisamente a rilento”.