Solidarietà a Maniaci anche da Scordia
0Scordia ha dato il benvenuto solidale a Pino Maniaci direttore della tv locale Telejato di Partinico, recentemente sotto i riflettori della cronaca per gli attentati intimidatori che lo hanno coinvolto.
Solidarietà espressa in seno al consiglio comunale, da una mozione, ed esplicata attraverso una conferenza che ieri ha visto come protagonista il direttore Maniaci accompagnato da IMD acronimo per identificare l’autore del libro “Catturandi” e Dario De Luca giornalista “ Il fatto quotidiano”
Ad anticipare le testimonianza dei partecipanti all’incontro, aperto e coordinato dal consigliere Nicolò Ferro, organizzatore e promotore dell’evento, le parole del Primo cittadino Franco Tambone: La solidarietà a Pino Maniace rappresenta quella scorta civica che cittadini ed istituzioni abbiamo il dovere di operare, a favore di chi ogni giorno rischia personalmente per garantire una informazione libera da ogni forma di condizionamento. Per noi rappresenta la prosecuzione di quel percorso che abbiamo avviato con la costituzione di parte civile in due processi per associazione mafiosa, a fianco dei nostri imprenditori.
“Era doveroso esprimere solidarietà a Pino Maniaci- dichiara il consigliere Ferro- sono contento per la buona riuscita dell’evento, soprattutto perchè da questa manifestazione si è lanciato un bel messaggio, ovvero essere tutti uniti nella lotta alla Mafia senza se e senza ma”
Per poi lasciare spazio al dibattito vero, dove la Mafia dai suoi albori a oggi è stata raccontata con aneddoti pregnanti e dati di cronaca. Come quelli presentati dal giornalista De Luca circa il recentissimo inchino della candelora, nota protagonista della festa di Sant’Agata, a un Boss di Catania.
La mafia che fa inchinare è la stessa mafia che si “cattura”, quella che ha caratterizzato i racconti, di IMD, negli arresti di Brusca, Provenzano e Messina Denaro.
Rivalutazione della nostra terra e cura nell’”uso della matita” sono i moniti che hanno aperto il discorso di Pino Maniaci “perché dobbiamo formare un gruppo unito”. Una terra, la nostra, stanca di come viene dipinta nelle innumerevoli Fiction televisive sulla Mafia. Quelle finzioni dove i cattivi muoiono sempre e i buoni sono illesi. “Quelle che ci fanno etichettare a uno ad uno come “ Mafioso” appena varchiamo lo stretto, no io non ci sto!”
Non bisogna avere paura della Mafia- continua Maniaci- ormai ci su 4 scassapagghiari che hanno perfino cambiato il codice d’onore. Prima non si poteva tradire ora è concesso. Racconti di disoccupazione e povertà, la piaga quella vera- racconta Maniaci- che ha spinto molti pover uomini a prendere denaro dalla Mafia, per sfamare le proprie bocche, per poi ritrovarsi affiliati a Cosa Nostra. Dati di cronaca accompagnati da ironici racconti d’intimidazioni “Io e IMD siamo gemellati lui ha ricevuto un papagno in faccia nella cattura di Vitale e lo ha bloccato, perché è un armadio a 4 ante, io sono stato quasi strozzato per la cravatta da suo figlio, ma teh! Mio padre mi ha insegnato a fare il doppio nodo”
Un inno alla libertà d’espressione, sancito dall’articolo 21 della nostra costituzione: “Io vado avanti per dare un futuro migliore, diamo un futuro a questi giovani conclude. Giovani come la piccola Teresa, che ha scritto una poesia contro la Mafia per donarla al giornalista, che da sempre usa la sua “voce” per combatterla.
A chiudere l’evento le parole del presidente del consiglio Cacciola prima della consegna della targa ricordo a Maniaci.