Legalità quotidiana all’Ettore Majorana in memoria del 26° Anniversario dell’omicidio D’Antrassi.
0Nel decalogo della legalità, la memoria spicca come la prima azione legale, e l’odierna conferenza titolante “Legalità Quotidiana” si inserisce nelle opere di commemorazione della memoria del nostro concittadino D’Antrassi, imprenditore esempio di legalità morto in un “attentato” mafioso.
L’incontro, ospitato nell’aula magna del Liceo Ettore Majorana, ha visto come relatori il Sostituto Procuratore della Procura di Caltagirone, Fabio Platania, Eugenio Vitanza per Addio Pizzo ed il Presidente dell’Asaes, Maurizio Guercio.
Primo ad aprire dibattito il Preside Maniscalco, che nei saluti di rito ha ricordato “per sconfiggere la mafia è necessario un esercito di maestri elementari” ricalcando una frase del siciliano Gesualdo Bufalino. Onori di casa seguiti dalle parole del primo cittadino Franco Tambone.
“La legalità quotidiana non è solo antimafia ma è agire secondo legge, e questa deve essere la scelta quotidiana” questo il tema cardine dell’incontro dipanatosi alla presenza del Capitano dei carabinieri Felice Pagliara, del luogotenente della stazione di Scordia Gaetano Balsamo, del comandante dei vigili urbani Salvatore Trombetta, dell’assessore Mariella Centamore, del dirigente dell’Istituto comprensivo Salvo Basso, Francesco Gueli, del presidente del consiglio comunale, Francesco Cacciola.
Il tema della legalità quotidiana, nelle sue molteplici sfaccettature, spesso viene celato, o posto nel dimenticatoio dalle cattive abitudini che quotidianamente perpetuiamo. La mafia è latente e onnipresente anche in ambienti scolastici e bullismo, abusi di potere, assenteismo e minacce ne sono la comprova dichiara il Presidente dell’Asaes Maurizio Guercio, primo dei relatori ad aprirsi al dibattito.
Legalità e ambiente e legalità e relazioni interpersonali sono stati invece i temi affrontati dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Caltagirone, Fabio Platania, che ha esposto in maniera aneddotica e dottrinale le due tematiche.
Chi è il mafioso? Cos’è la mafia? Queste le domande di partenza, poste alla platea degli studenti da Eugenio Vitanza esponente di Addio Pizzo, operante dal 2006 nel territorio di Catania e provincia, che si è aperto ad un colloquio interattivo storico-tematico sui cardini della mafia “quotidiana”.
Un incontro frontale con i giovani che ha visto un dibattimento vivo e marcatamente lontano dalla retorica.
La legalità come dovere civico, come lotta al cattivo esempio, come attenzione alla legislazione sul territorio è solo una sfaccettature delle innumerevoli norme, che regolano la nostra quotidianità, che ci dobbiamo proporre di rispettare. Il tutto evitando la logica del motorino, si fa lo slalom e si passa con il rosso per infischiarsene delle norme, che Andrea Camilleri definiva come la morale del Belpaese. Il cambiamento può avvenire e deve avvenire da voi che siete il nostro futuro! ribadisce il presidente Guercio.
In serata la tradizionale deposizione della corona d’alloro nel luogo dell’eccidio alla presenza delle istituzioni locali, civili e militari e ad alcune associazioni di volontariato quali Cri, Vab, Protezione Civile e Misericordia. Il gesto che si ripete da 26 anni è stato preceduto dal saluto di uno dei figli di D’Antrassi, Elio, letto da Nino Pisasale e dall’intervento del presidente di Asaes, Maurizio Guercio.