Sospensione e richiesta di sequestro per un alloggio per anziani
0Sospensione, con effetto immediato, per quaranta giorni dell’attività e richiesta di sequestro preventivo per la comunità alloggio per anziani La Libellula di via Principessa di Piemonte, gestita da una cooperativa sociale. Il duplice provvedimento penale e amministrativo è il risultato di un controllo effettuato dal Nucleo Anti Sofisticazioni presso la struttura iscritta all’Albo comunale delle comunità diurne e residenziali per anziani con una capienza complessiva massima di 10 posti. L’ordinanza di sospensione dell’attività, pubblicata sull’albo pretorio del Comune e notificata al legale rappresentante, è stata emessa dal sindaco facente funzione, Aurelio Corbino sulla base del verbale di sequestro preventivo redatto dagli operatori dei Nas dei Carabinieri di Catania a seguito dell’ispezione igienico sanitaria e strutturale in cui sarebbe stato accertato che la ditta avrebbe effettuato l’ampliamento arbitrario della recettività degli ospiti sino a 12 posti letto, dando ospitalità anche a cinque anziani “non autosufficienti”. Nel corso dell’attività ispettiva sono state rilevate delle carenze organizzative e funzionali tra cui la presenza di barriere architettoniche, l’assenza di un montascale nella scala che da l’accesso al primo piano, l’assenza di un impianto di condizionamento, la mancanza di sistemi luminosi e sonori di chiamate nelle stanze degli ospiti oltre a quella della illuminazione di emergenza. Inoltre sarebbero stati rinvenuti farmaci per la terapia scaduti e così dopo valutazione multidimensionale eseguita dal personale medico è scattato l’obbligo da parte del titolare della struttura di ricollocare gli ospiti presso i familiari o altri alloggi entro sette giorni dall’ordinanza. Attendiamo la decisione del Gip se confermerà o meno il sequestro, ha affermato Valerio Puleo, legale che cura gli interessi della cooperativa. Quindi ci muoveremo di conseguenza compreso il ricorso al tribunale del Riesame. Decideremo anche se opporci all’ordinanza comunale ricorrendo al Tar. Ci tengo ad evidenziare come non sussistono affatto reati di maltrattamento ma si tratta di adempimenti su rilevi amministrativi, molti dei quali contestabili, che saranno risolti a breve così da tornare a rendere fruibile una struttura dotata di personale in possesso dei requisiti previsti per legge.