Stato di agitazione e annuncio di sciopero per il personale di Kalat
0Stato di agitazione e dichiarazione di sciopero del personale della società di Kalat per i giorni 7 e 8 Febbraio 2013. L’annuncio arriva direttamente da Francesco D’Amico – Segretario Fp Cgil – Ambiente.
Ad oggi, 30 gennaio, i lavoratori non hanno ricevuto la retribuzione del mese di dicembre e tra pochi giorni dovranno percepire anche la mensilità di gennaio. La decisione è scaturita dopo diverse assemblee all’interno degli impianti di Kalat in contrada Poggiarelli compresa quella di lunedi scorso a cui erano stati invitati i vertici della società cioè, Presidente e Commissario. Secondo quanto affermato dalla Cgil, nessuno dei due ha partecipato ai lavori, inoltre la società non avrebbe messo a disposizione i locali dove svolgere l’assemblea che si è tenuta invece presso gli uffici della Cgil di via San Pietro a Caltagirone.
E’ stato quindi proclamato lo stato di sciopero per i giorni 7 e 8 febbraio 2013.
Per questi giorni il sindacato sta elaborando un documento per informare la società civile delle problematiche che affliggono i lavoratori e informare anche dei servizi che Kalat fornisce all’intera area del territorio calatino. Quindi le due giornate di sciopero si svolgeranno davanti la sede di Grammichele di Kalalte nell’impianto di contrada Poggiarelli.
“La cosa che ci preoccupa maggiormente – afferma D’Amico – è la mancata convocazione prima dell’approvazione del piano d’ambito che è avvenuta ieri mattina, quindi personalmente ho scritto al Presidente, Dott. AngeloAgnello, per avere un incontro urgente per visionare il piano d’ambito”.
L’approvazione del piano d’ambito è avvenuta dopo che la Cgil aveva chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico per comprendere meglio le dinamiche del ciclo produttivo degli impianti, e dopo aver chiesto un incontro urgente per esaminare il piano d’ambito così come previsto dal contratto nazionale di Federambiente. “Tutte richieste – afferma D’Amico – che ci sono state negate prima dell’approvazione del documento. Oggi – conclude D’Amico – ho chiesto un incontro urgente al Presidente per visionare il documento in quanto preoccupato del futuro degli impianti e del destino dei lavoratori”.
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