Stato di crisi per la residenza anziani S. Andrea
0Tempi duri per Villa S.Andrea, la comunità alloggio gestita dall’associazione Super Omnica Caritas fondata da Angela Cavalli e che nella sede di contrada Archi, sulla sp per Militello, a pochi passi da Scordia, ospita attualmente nove anziani, di cui una è deceduta proprio in questi giorni, alle soglie dei 100 anni. L’associazione che opera non a fini di lucro, vanta un credito da parte del comune di 50 mila euro per rette non pagate ai quattro dei dieci anziani che sono a carico dei servizi sociali, una situazione che secondo il presidente dell’associazione, Filippo Cannizzo, non è più sostenibile. Con una lettera inviata al primo cittadino e per conoscenza all’assessore ai servizi sociali e al dirigente, si annuncia l’avvio della procedura legale per il recupero delle somme spettanti. Una situazione che mette in pericolo la posizione dei sei dipendenti, un’ assistente sociale, quattro ausiliare ed una impiegata contabile i cui stipendi, come si legge nella lettera, non sono più sicuri. In pericolo anche la permanenza dei tre anziani previsti dalla convenzione di cui si chiede l’eventuale trasferimento presso altro istituto, d’intesa con l’ufficio dei servizi sociali ed i familiari degli stessi ospiti che non sono in grado di provvedere autonomamente ad essi. L’ultimatum è perentorio e scadrà il 20 novembre. Dal comune non sembrano però giungere buone notizie. Il sindaco, Angelo Agnello afferma: “Siamo attualmente con l’acqua alla gola ed in questo momento non siamo in grado di erogare un solo centesimo perché saremmo costretti a sforare il Patto di Stabilità. Purtroppo – continua il primo cittadino – alcuni imprevisti come la sistemazione di opere pubbliche urgenti quali le fognature ci hanno impedito di potere dedicare risorse altrove”. Proprio ieri pomeriggio si è riunito il direttivo dell’associazione per decidere le misure da adottare per fronteggiare questo stato di crisi a cui si è dovuto tamponare con la vendita dell’abitazione della benefattrice Angela Cavalli e servita in buona parte a pagare gli stipendi arretrati ed i lavori di adeguamento imposti dalle normative per una struttura di circa 200 metri che ricade su un terreno di 4 tumuli completamente edificabili a fini sociali, come previsto dal piano regolatore generale. Una struttura operativa ormai dal 1997, anno del rilascio dell’autorizzazione da parte della regione e che rischia di chiudere i battenti.
LORENZO GUGLIARA