Tutti in piedi davanti ad una donna
0Viva la Donna, che sia l’8 marzo 1914 (quando le donne della capitale dell’Impero russo, San Pietroburgo, protestarono per chiedere la fine della guerra) o il 28 Febbraio 1909 ( data in cui nel Partito Socialista americano si svolse una manifestazione a favore del diritto di voto delle donne) o l’8 marzo 1908 (noto giorno dell’incendio che uccise centinaia di operaie di una fabbrica di camicie a New York) ogni donna va celebrata 365 giorni l’anno. La sua “ Festa” che per molti cade l’8 Marzo di ogni anno è nata semplicemente per ricordare e celebrare sia le conquiste sociali e politiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze che il gentil sesso ha subito e subisce tuttora nel mondo.
Parliamo di numeri. La donna ha acquisito il diritto di voto solo nel 1946. Ma di fatto dal 1946, dobbiamo aspettare il 2006 per ottenere dei numeri rappresentativi della partecipazione delle donne in Parlamento. Eguaglianza? Nel 1948 la Costituzione repubblicana ha esteso alle donne il diritto di accedere in condizioni di uguaglianza a tutti gli uffici pubblici e alle cariche elettive. Indipendenza economica? Nel 1960, con la sentenza della Corte costituzionale si è concluso il ricorso che ha aperto alle donne la carriera prefettizia e quella diplomatica. Negli anni ’70 il diritto di famiglia, gli asili nido e i consultori. Nel 1999, è diventata possibile anche la carriera militare Nel 1996, lontani dalla tutela del Delitto D’onore la violenza sulle donne si trasforma da reato contro la morale a reato contro la persona. Più recente è la legge sullo stalking.
Date, numeri ma si riduce a questo il gentil sesso?
“DONNA”per molti è nata secondo un progetto divino dalla costola di Adamo, secondo la genesi Eva è colei “che suscita la vita “, per altri ella è frutto del big bang e dell’evoluzione.
Virgo, vidua et mater- “vergine, vedova e madre” nella storia è sempre stata etichettata cosi, ma dopo mille lotte- che per i tomi scolastici e non sono appellate femminismo– sei giunta ad una parvenza di riscossa.
Ma la storica donna battagliera “sulla ghigliottina” oggi è sempre più vittima, nelle cronache quotidiane, di un climax ascendente: DONNA stalkerizzata, picchiata, stuprata, UCCISA.
Eppure in una società di interconnesioni, nell’epoca del web 2.0 dove tutto è sempre più smart dove tutto è più effimero e veloce si è forse perso il valore della donna, la madre, la generatrice di vita?
Quale società mai nella sua storia ha insegnato alle donne a difendersi dagli uomini, quale società ha visto e vede donne morire sepolte dalle macerie della propria relazione senza muovere un dardo anziché indurre l’uomo a non farlo.
Oggi la storia ci racconta di donne emancipate ma sempre più asfissiate dall’ ingombranza di uomini che si fanno ininterrottamente più carnefici o macellai.
Donne che forse sperano di trasformare mezz’uomini, ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà qualunque, permettetemi la citazione a Sciascia , per poi morire “crocifisse” sotto le mani di esseri piccoli che non possono e nemmeno devono avere l’epipeto di UOMO.
La storia e la natura ci istruiscono che la donna è vita e genera vita e come tale se si ha rispetto per la propria di esistenza non si può non RISPETTARE il gentil sesso. Gli albori della cronaca ci raccontano di un 2017 che vede “una femmina uccisa ogni 6 giorni” ma qualsivoglia stupratore, omicida, stalker di turno si riduce sempre ad un essere umano nato dal grembro di una madre. Per questo e molto altro, il nostro grido oggi e sempre è No alla violenza sulla donna!
A voi astronaute, scienziate, politiche, casalinghe, operaie, mamme, alle Donne, che hanno scritto la storia e lottato per se stesse e per ogni altra donna, a noi DONNE, un inchino: per tutte le umilizioni subite, per il corpo sfruttato, per le intelligenze calpestate, per l’ingnoranza dilagante- SIGNORI tutti- inchinatevi alle vostre Donne.
MARTINA PISASALE