«Un’inchiesta parlamentare è stata avviata sull’ospedale di Militello»
0Riflettori accesi sull’unità di chirurgia e sulle sale operatorie
«Un’inchiesta parlamentare è stata avviata sull’ospedale di Militello». Lo hanno ammesso i deputati Giovanni Burtone e Pippo Gianni, nelle rispettive vesti di vicepresidente e componente della commissione sugli errori e sulle cause dei disavanzi regionali in ambito sanitario. I riflettori dei due politici, con il supporto dei consulenti Claudio Pulvirenti e Tuccio Giuffrida, sono stati accesi sull’unità operativa complessa di Chirurgia generale e sulle sale operatorie che dovrebbero essere trasferite, dopo l’esecuzione di lavori, nei più ampi locali del nuovo plesso ospedaliero. Secondo i due componenti della commissione sanitaria, che chiederanno un’audizione anche all’Assessorato regionale alla Salute, «forze occulte avrebbero deciso di congelare gli interventi, ignorando l’erogazione delle risorse economiche e l’espletamento della gara d’appalto». Le sale operatorie esistenti sono state ritenute «adeguate – hanno detto Burtone, Gianni, Pulvirenti e Giuffrida – alle disposizioni vigenti. Non è comprensibile, invece, la paralisi che investe il programma di espansione dei servizi sanitari, che produce ripercussioni negative pure sulla Radiologia, le cui apparecchiature diagnostiche sono tuttora ubicate nelle strutture del vecchio edificio. Saranno chiesti chiarimenti alla direzione generale dell’Azienda sanitaria 3 di Catania, che in passato aveva assunto impegni ufficiali per il rilancio dei programmi e delle prestazioni del nosocomio». Durante l’ispezione, i rappresentanti della commissione d’inchiesta hanno stigmatizzato l’eventuale tentativo di ridimensionare le potenzialità della Chirurgia militellese, che vanta una solida e antica tradizione. All’Asp saranno chiesti – hanno concluso i parlamentari – i documenti relativi al finanziamento e all’appalto dei residui lavori. Non sono escluse segnalazioni alla Guardia di finanza. Poi sarà presentata, nell’ambito di un dossier siciliano, la relazione finale alla Camera».
Lucio Gambera