Uno scordiense diventa viceconsole in Brasile
0Claudio Guastella, 42 anni, è stato insignito del titolo di viceconsole per l’Italia nello stato di Rondonia, nel cuore dell’Amazzonia in Brasile. Un vasto territorio grande quando metà dell’Italia in cui lo scordiense è approdato 16 anni fa. Una storia che parte dal novembre 1999 quando il giovane seminarista, appena laureato in teologia all’Istituto Teologico San Paolo di Catania, viene inviato dai suoi superiori nella missione Sao Tiago di Porto Velho in Brasile, coordinata da padre Enzo Mangano della Diocesi di Caltagirone. Giunto qui per temprare la sua esperienza di futuro sacerdote, Claudio conosce la sua futura sposa, Senilda che porta Claudio ad una profonda riflessione. Ma come si dice “lontani dagli occhi, lontani dal cuore” e così al suo rientro in Sicilia, insegna religione per due anni ai ragazzi della scuola media Michele Amari del suo paese. Ma il destino sembra essere segnato perché Senilda accompagna in un viaggio la sorella che ha sposato un caltagironese e così i due si incontrano a Caltanissetta ed è qui che sboccia l’amore che culmina nel matrimonio dopo due anni. Per il giovane scordiense diventa così facile ottenere la cittadinanza brasiliana.

Guastella riceve il riconoscimento dalle mani del Segretario di Stato per la sicurezza e dal Console Generale
Claudio inizia come traduttore collaborando con il corrispondente consolare che dopo averne apprezzato le doti, lo propone come suo sostituto al console di San Paolo. Nel frattempo, grazie ai consigli del padre Santi, muratore, Claudio approfitta del boom edilizio e diventa così costruttore ma la sua grande passione è la cucina: “Nella zona in cui mi trovavo non c’era un ristorante italiano e così mi sono esposto in prima persona, rompendo gli schemi che vogliono il ristoratore brasiliano un manager che sta lontano dai fornelli e dai clienti. Ho invece curato personalmente la cucina, mettendo al primo posto la pasta, la pizza, carne e il vino che importiamo dal sud del Brasile e da ogni parte del mondo”. Il ristorante passa da 70 a 300 coperti e da lavoro a 35 persone. Si chiama San Gennaro, in onore del patrono della nutrita comunità di italiani, circa 500 che vivono a Porto Velho. “Mi sento un poco brasiliano anche se non ho mai smesso di sentirmi Italiano. Qui ho costruito legami di amicizia veri, oltre ad aver incontrato la mia realizzazione professionale. Ma una cosa mi lasciò perplesso quando sono arrivato in Brasile: qui, per presentarsi o essere riconosciuto, tu associ il tuo nome alla tua professione o lavoro. Quando mi chiedevano, come ti chiami, io rispondevo : Claudio. -Ma Claudio di Dove ?- Claudio dall’Italia, rispondevo. Anche perché non avevo un lavoro da mettere accanto al nome. Oggi sono conosciuto come Claudio del Ristorante San Gennaro ! Ma da dove vengo, Scordia, una piccola città nel cuore della Sicilia, una persona non è conosciuta per quello che fa, ma di chi è figlio. La persona è vincolata alla famiglia e i legami famigliari ti rappresentano e ti danno il tuo posto nella società. Quindi il mio nome è Claudio, figlio di Santi e Giovanna, sposato con una donna meravigliosa di nome Senilda e padre di una figlia fantastica di nome Ariely fratello di Guglielmo e Valeria. Questi sono i miei pilastri e le mie fondamenta. Scordia rimane sempre dentro il mio cuore e faccio di tutto per rimanere sempre aggiornato sulle notizie”.
Il console di San Paolo, Michele Pala, decide di promuoverlo a viceconsole onorario e così, dopo il placet dalla Farnesina e dal ministero degli esteri brasiliano, può fregiarsi di un titolo che come lui stesso ci tiene a sottolineare metterà a disposizione dei suoi conterranei.
Alla notizia il sindaco di Scordia, Franco Barchitta ha dichiarato: “Ogni evento, che riporta piacevolmente notizie su Scordia, e’ sempre un buon auspicio. Un nostro concittadino che ama il proprio lavoro, la propria terra, la semplicità, e’ un concittadino meritevole dell’apprezzamento più sincero. Prepareremo un accoglienza per onorare il rientro, anche se temporaneo, di Claudio viceconsole.