Vincenzo Barchitta torna a sedersi sullo scranno più alto del Consiglio comunale.
0La sezione staccata di Catania del Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto in pieno il ricorso proposto dal presidente la cui nomina era stata revocata nella seduta consiliare del 2 febbraio con il voto di 11 consiglieri, un astenuto ed uno contrario. Il ricorso sostenuto dall’avvocato Francesco Specchiale e proposto contro il Comune e il Consiglio comunale chiedeva l’annullamento della delibera del Consiglio in cui veniva decisa la revoca della carica di presidente e ogni altro atto, comprese la pregressa mozione di revoca e la seduta consiliare in cui era stato posto all’ordine del giorno la elezione del nuovo presidente di fatto non avvenuta in quanto lo stesso massimo consesso decise di attendere l’esito del giudizio che di fatto rimette Barchitta al proprio posto. Il collegio giudicante, presidente Pancrazio Maria Savasta, consigliere Agnese Anna Barone, estensore Giovanni Dato, ha accolto tutte le contestazioni che il ricorrente ha, punto per punto, elencato con le accuse che di fatto sono state “rispedite” al mittente. Barchitta era stato accusato di mancanza di autorevolezza ed imparzialità, sudditanza nei confronti del sindaco, mancato rispetto del regolamento comunale. “I fatti addebitati al ricorrente – si legge nella sentenza – non sono in grado di sorreggere la determinazione avversata: si tratta di rilievi che alla luce di quanto rappresentato non valorizzano violazioni di legge, di norme statutarie e regolamentari, ovvero gravi e comprovate violazioni dei doveri di imparzialità. In conclusione, il ricorso merita di essere accolto con conseguente annullamento degli atti avversati”. Barchitta tornerà dunque a guidare il Consiglio a poche settimane dallo scioglimento “naturale” in vista delle elezioni amministrative previste a maggio. Consiglio che potrebbe decadere prima se nel frattempo non sarà riuscito ad approvare il bilancio di previsione 2020-2022 la cui decisione passerà nelle mani del Commissario ad acta. Intanto toccherà al Comune a cui è stato intimato di eseguire la sentenza, il pagamento delle spese legali anticipate dal ricorrente che si è detto soddisfatto per l’esito della vicenda ecco le sue dichiarazioni:
“Una mozione falsa costruita ai fini politici finalizzata ad attaccare la mia persona, pensando di ottenere consensi alle vicine elezioni amministrative. Come dissi precedentemente una banale mossa che alla fine come un boomerang si ripercuote politicamente contro gli stessi undici consiglieri.
Tredici pagine di sentenza a mio favore, contestando per intero, con atti alla mano, tutte le pretestuosità elencate nella mozione di revoca.
Nelle mie precedenti dichiarazioni, avevo chiesto ai consiglieri di votare secondo coscienza e lealtà, ma evidentemente questi valori forse nella politica non contano, ma dietro la politica ci sono persone che dovrebbero dare l’esempio di un comportamento leale e veritiero e tutto questo nei miei confronti non c’e’ stato.
Mi rammarica anche come la stessa iniziativa promossa dai consiglieri comunali è stata apprezzata dal nostro deputato nazionale Saitta, che in uno dei suoi post su facebook annuncia “Il mio comune versa in gravi difficoltà senza bilanci e senza prospettive. Un messaggio forte ma doveroso!” Come se le responsabilità fossero mie.
Ritengo che un deputato eletto a rappresentare il nostro territorio dovrebbe mantenere un comportamento neutrale, sia su questa vicenda e su altre che hanno interessato il nostro sindaco.
Comunque ritorno a ricoprire la mia carica con lo stesso impegno di sempre, ne traggo esperienza su quanto accaduto prendendo ciò che mi serve, cestinando tutto il resto“.