L’omicidio di Pio La Torre. Un caso che fa discutere
0Una serata calda, e non solo per le temperature, quella nel corso della quale è stato presentato il libro “Chi ha ucciso Pio La Torre?” che ha consentito di affrontare temi di scottante attualità. Dopo l’introduzione del segretario dei Giovani Democratici, Evaristo Lo Castro e del coordinatore del PD, Franco Tambone, ad un pubblico attento è stato illustrato ciò che è rimasto in ombra sull’omicidio del segretario del Partito Comunista siciliano ed è stato scandagliato nel libro con puntiglio. L’autore Armando Sorrentino ha ripercorso le tappe giudiziarie e politiche che hanno preceduto e seguito l’omicidio del 30 aprile del 1982, quando Pio La Torre perse la vita insieme al suo autista Rosario Di Salvo. “Troppo facile – ha affermato Sorrentino –liquidare l’omicidio come un assassinio di mafia, senza guardare agli intrecci politici ed economici che Pio La Torre aveva ben presente e che passavano anche dall’installazione dei missili a Comiso”. Nei mesi precedenti l’omicidio una delle persone più vicine a Pio La Torre fu Adriana Laudani, componente nella segretaria regionale, che ha tracciato un quadro personale e politico del rapporto con La Torre, “una persona – ha ricordato – che ha segnato per sempre la mia vita e capace di rendere le nostre battaglie in Sicilia un caso nazionale”. Una conversazione che è arrivata a toccare temi di attualità, come quelli che riguardano i processi in corso sui rapporti stato-mafia che per Sorrentino e Laudani non sono una sorpresa. C’è stato spazio per gli interventi del pubblico e tra questi quello commosso di Sebastiano Ministeri, che ha ripercorso il giorno in cui ricevette la notizia del duplice omicidio.