Acqua a “scrocco”, denunciati altri due cittadini. I ladri di acqua adesso sono 40.
0“Dovremmo imparare ad economizzare e gestire in maniera più responsabile le nostre risorse” è questo il monito pubblico dell’amministrazione comunale ai cittadini scordiensi. “Abbiamo denunciato altri 2 utenti per sospetto furto d’acqua” queste le parole dell’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Lo Castro in merito alla tematica “Acqua” nel corso dell’ultimo consiglio comunale del 9 settembre, sollecitato da una interrogazione della consigliera Sonia Zappulla.
Ecco, quindi, spuntare altri due nomi che vanno ad accrescere la lista nera dei presunti “ladri d’acqua” scordiensi. Salirebbe a 40 il numero degli utenti con allacci idrici abusivi scoperti dalla “squadra investigativa” comunale e denunciati alle autorità giudiziarie competenti.
Una delibera comunale ha infatti messo su un gruppo di lavoro formato da operatore tecnico, un idraulico letturista, un idraulico impiantista e un ufficiale della polizia municipale predisposto al controllo della rete idrica cittadina e alla lotta all’abusivismo.
La squadra intersettoriale opera un giorno la settimana, scegliendo in maniera random le utenze da controllare.
“Le aree che vengono analizzate sono scelte in maniera puramente casuale – afferma l’assessore Lo Castro – i controlli vengono indirizzati principalmente sulle zone periferiche. Le ricognizioni sono anonime e senza nessuna sorta di preavviso ai residenti nell’area interessata”.
Vista la presenza di allacciamenti sotterranei e non unicamente in superficie il gruppo si avvale dell’uso di mezzi meccanici pesanti (escavatrice cingolata).
Le contrade e zone già in parte “battute” sono: Archi, Barona, Cittadino, Castagna, Salto di Primavera, Fico ma stando a quanto afferma l’assessore ne mancano all’appello molte altre ancora.
“ I dati che abbiamo – continua l’assessore – dimostrano che il fenomeno non è limitato, abbiamo ragione di pensare che non si tratti di casi sporadici. Di fatto questa amministrazione continuerà a sostenere i controlli che saranno sempre più continui e a cadenza regolare”.
L’utente denunciato penalmente incappa in sanzioni non da poco. Si tratterebbe di un ingente pena pecuniaria ma, essendo l’abusivismo idrico considerato furto aggravato, nel peggiore dei casi la condanna prevede diversi mesi di reclusione. Le spese di scavo per i controlli sono tutte a carico del comune che, tuttavia, costituendosi parte civile, in caso di condanna dei “ladri” sarebbe risarcito in sede processuale.
Il nostro paese soffre una mancanza idrica strutturale. Le utenze si sono moltiplicate negli anni ma a ciò non è susseguito un corrispettivo aumento della portata d’acqua. Alla mancanza strutturale si aggiunge l’aggravante di un uso scorretto delle nostre risorse non più destinate solo a un uso prettamente alimentare. Oggi giorno quello dell’acqua è spesso un abuso personale e ludico: vedi il numero crescente delle piscine, lavaggi frequenti delle auto, vasche domestiche e qualcuno è arrivato anche ad irrigare il proprio agrumeto.
La rete idrica è precaria e manifesta svariate perdite in molti punti. Principalmente il centro storico presenta tubature risalenti a 50-60 anni fa: “Tubi arrugginiti o bucati sono solo alcune delle problematiche – afferma Lo Castro – per questioni finanziarie non possiamo intervenire in maniera sostanziosa ma cerchiamo di farlo in maniera puntuale. Abbiamo cambiato interi tratti di tubature molto usurate. Speriamo in tempi migliori con l’obiettivo di migliorare la rete con un intervento quartiere per quartiere.”
Come si “educano” i cittadini alla parsimonia nelle risorse ?
“Partendo in primis dall’amministrazione. L’uso corretto delle risorse ci ha permesso di gestire nel corso dell’estate l’acqua in maniera buona. Abbiamo garantito la risorsa dalle 6 del mattino alle 7 di sera mantenendo il servizio nelle ore di punta”
Prossimi interventi previsti?
“Non ci stiamo occupando solo della rete idrica ma anche di quella fognaria. Abbiamo ripristinato le pompe in zona cava (con una spesa di circa 10 mila euro ndr). Essendo la zona depressa orograficamente necessitava di pompe di rilancio per i liquami. Queste sono già state rimesse a nuovo e pronte per essere installate.”
MARTINA PISASALE