Anche l’Ettore Majorana “Je suis Charlie”
0Il corpo studentesco dell’Ettore Majorana ha osservato un minuto di silenzio, ieri 8 gennaio, in segno di lutto in memoria delle vittime del giornale satirico francese Cherlie Hebdo unendosi alla condanna internazionale del gesto.
L’irriverente rivista, più volte finita nel mirino degli integralisti islamici per le vignette ironiche sul profeta Maometto, lo scorso giovedì 7 Gennaio ha subito un grave attentato. Due uomini incappucciati e armati di Kalashnikov hanno fatto irruzione nella redazione del settimanale satirico, sita sul boulevard Richard-Lenoir, per poi aprire fuoco al grido: Allah Akbar ( Allah è grande). Ingente il bilancio delle vittime: 8 i giornalisti uccisi tra le 12 vittime, 8 i feriti e 4 in gravi condizioni.
Gli studenti del Majorana si sono schierati dalla parte della libertà di parola e libertà di stampa e alle 11 di giovedì scorso un unanime silenzio luttuoso ha valicato le aule. Tutti gli allievi, sul motto internazionale Je suis Charlie, hanno onorato le vittime ribadendo la loro posizione contro ogni forma di terrorismo “ da qualsiasi parte del mondo” esso provenga- dichiarano gli studenti attraverso un comunicato stampa- “affermiamo dunque con molta decisione che la scuola tutta condanna il terrorismo ancora una volta” .
Analizzando l’accaduto gli scolari intendono inoltre comunicare che “ Nell’atto di condanna allontaniamo totalmente qualsiasi pensiero razzista e discriminatorio verso un popolo o una religione- e ribadiscono – condanniamo anche ogni pensiero xenofobo proprio per favorire quella libertà di scelta, quella pluralità di pensieri, di usi e costumi e quindi libertà d’espressione”.
Un gesto che esprime la solidarietà studentesca al popolo francese “e anche una denuncia verso ogni atto di violenza che minaccia i nostri diritti- concludono i liceali- “Tutto questo senza essere condizionati dai vari partiti politici. Noi studenti dell’Ettore Majorana attraverso lo studio e le attività scolastiche ci impegniamo a fare quanto in nostro potere e dovere per dare questo messaggio di pace e di libertà”.