Avvelenato Leo, il cane buono
0Me lo hanno ammazzato il mio Leo”. Non si placano il dolore e la rabbia di Mariella Ragusi, la volontaria “madrina” di un cane dalla grande mole ma dolcissimo a cui, qualcuno ha deciso di porre fine alla sua giovane vita di appena due anni con un veleno che non gli ha dato scampo. La stessa identica fine della mamma, Lea, costretta a subire lo stesso crudele destino lo scorso settembre e così per evitare la stessa sorte al figlio, la volontaria Maria si è data da fare per trovargli uno stallo. Numerosi gli appelli sui social ma nessuno ha risposto forse per la mole a cui si preferisce spesso cani di piccola taglia. La scorsa estate sembrava la volta buona per un’adozione ad Augusta ma Leo scappa, vuole tornare nella sua Scordia e così a Maria non resta che riportalo a casa, nel suo quartier generale, proprio all’ingresso di un supermercato in via Matteotti dove Leo diventa l’attrazione di tanti bambini da cui si fa accarezzare docilmente. Grazie alla generosità dei gestori, viene anche allestita una cuccia e così Leo viene “assunto” per fare anche la guardia durante la chiusura e grazie anche alla pubblicazione sul profilo social della sua madrina, Leo diventa una star con tanti follower al seguito. A lui basta poco. Un po’ di crocchette e qualche carezza e l’antiparassitario che Maria gli applica ogni 20 giorni.
Tutto questo fino a mercoledi scorso quando Leo diventa irreperibile. Iniziano le ricerche, qualcuno dirà di averlo visto gironzolare sofferente ma nessuno avvisa i volontari. Il povero cane viene trovato morto l’indomani, in un terreno in via Nenni nella zona periferica della città, con la bava alla bocca e ormai semirigido. “Sono sicura che il boccone avvelenato gli è stato dato davanti al supermercato – non ha dubbi Mariella Ragusi – a qualcuno ha dato fastidio. Chiedo che si faccia luce su questo abominevole atto crudele, chiedo giustizia. Ci sono telecamere in zona e spero che giungano utili alle indagini”. Il suo pianto disperato al momento del ritrovamento del suo Leo è stato uno dei video più visionati sui social in questo fine settimana, tanti i commenti di disapprovazione e di rabbia.
“È una sconfitta, una desolazione pensare che l’uomo uccide un essere indifeso per il piacere di farlo, perché deve sfogare una frustrazione repressa e se la sfogasse con gli esseri umani finirebbe dritto in galera” ha commentato l’associazione animalista Balzoo. “Per chi sa o ha visto chi ha avvelenato Leo si faccia avanti per poter quietare in parte il dolore e trovare il responsabile. Fatevi avanti non credo che a Scordia sono tutti ciechi, muti e sordi” ha scritto Ornella Di Benedetto dell’associazione Anta Onlus.