Celebrata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne
0L’Ettore Majorana si schiera dalla parte delle donne e in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulla donna, 25 novembre, apre le porte della sua aula magna ad un dibattito sull’incubo della violenza femminile. La manifestazione è stata organizzata dall’assessorato alle Pari opportunità, la cui rubrica è curata per delega, dalla consigliera Paola Vitale.
Ad aprire la conferenza su queste tematiche il preside Roberto Maniscalco “ la scuola non è solo banchi, libri e spiegazioni nonostante i vincoli temporali da rispettare, la scuola è anche cultura sociale” intervento seguito da quello del Primo Cittadino Franco Tambone e dall’assessore alla pubblica istruzione Mariella Centamore “cambiare una società significa acculturarsi e la cultura è anche conoscere i nostri problemi”. A moderare l’incontro l’avvocato Annamaria Rizzo presidente dell’associazione OIKIA donna: “OIKIA, che non a caso nasce da Oikos ovvero casa, è nata da donne giovani per ricordare che le violenze non sono solo lontane da noi ma anche nella casa accanto. Diffidate da chi vi dice di non poter far nulla è questo l’oppio della mente”. A Rappresentare i settori interessati: Gioacchino Gugliotta, responsabile Istituto salute mentale di Caltagirone, Anna Botto Psicologa, l’avvocato Caterina Ventimiglia.
“In tutte le culture l’elemento femminile è sempre il colpevole dei mali degli uomini”- sostiene Gugliotta- “la violenza nasce dal fatto che il maschio soffre di un potente segno di inferiorità atavico rispetto alla donna”.
La psicologa Botto sostiene inoltre la necessità di “crescere nel linguaggio aprendosi al dialogo e non chiudendosi nell’accusa. Sostenendo che grazie all’evoluzione storica “Non c’è più la famiglia patriarcale: la donna si sta emancipando mentre l’uomo sta a guardare” il tutto inesorabilmente spinge l’uomo a “vedere nella donna la causa del suo malessere e della sua inferiorità”
La scuola deve essere il miglio centro anti violenza, bisognerebbe introdurre l’educazione sentimentale e sessuale- afferma Paola Vitale consigliere alle pari opportunità- gli shorts non stuprano, un vestito scollato non vuol dire SI, chi pensa che una gonna corta possa giustificare una violenza ha dei limiti mentali.
Non solo memoria e prevenzione ma anche denuncia: lo Stato e l’ordinamento giuridico offrono numerose soluzioni e tutele in questo ambito, sia di tipo civilistico che di tipo penalistico- dichiata l’avvocato Ventimiglia- Per usufruirne, però, bisogna “uscire allo scoperto”, denunciando i fatti.