Cinque consiglieri di opposizione scendono in piazza e alzano la voce: “Vogliamo maggiore rispetto in consiglio”
12L’atmosfera non era certo quella delle incandescenti serate della campagna elettorale ma il comizio congiunto di cinque consiglieri di opposizione, Biagio Caniglia, Antonino Frazzetto, Giuseppe Calandra, Nicolò Ferro e Gabriele La Magna, ha catalizzato l’attenzione di un centinaio di persone che ieri alle 18.30 si sono riunite nel tratto finale di via Vittorio Emanuele, a pochi passi dalla Colonna. Il centrodestra scende in piazza. Ha declinato l’invito il consigliere del Pdl, Antonio De Pasquale, presente tra gli uditori tra cui abbiamo anche intravisto gli ex candidati a sindaco Franco Barchitta, Rocco Sciacca, Orazio Manuele, Pier Paolo Montalto. Presenti anche il sindaco Franco Tambone insieme all’assessore Francesco D’Agosta e alcuni consiglieri comunali.
Mano al petto, i consiglieri hanno introdotto la serata con le note dell’inno nazionale quindi spazio agli interventi, alcuni confortati da un biglietto da leggere altri rigorosamente a braccio.
Rispetto per la minoranza in consiglio, maggiore attenzione alla sicurezza e alla legalità, alleggerimento della pressione fiscale sono stati i temi dominanti della serata che sono stati esposti dal consigliere Ferro: “Gli ultimi episodi mostrano che si è allentata la morsa nei confronti della microcriminalità e che bisogna avere maggiore presenza da parte dei vigili nel territorio”. Sono stati esposti in dettaglio le ultime vicende in consiglio che hanno riguardato alcune delibere “calde”, prime fra tutte quella del debito fuori bilancio per lavori di somma urgenza e quella riguardante l’abusivismo edilizio.
La gestione della conduzione del consiglio da parte del presidente Francesco Cacciola, non piace. “Con questo Presidente – ha affermato Caniglia – non c’è rispetto per i regolamenti e le persone, con il presidente uscente, Rosario Minissale l’opposizione aveva sempre carta bianca”. Un attacco frontale senza mezzi termini e con riferimenti a periodi dittatoriali che sono apparsi sin troppo forti.
L’intervento di chiusura è toccato a La Magna che ha puntato il dito sulla diminuzione dell’organico dei Vigili a fronte dell’aumento della illegalità. Parole forti anche a difesa di quei cittadini costretti all’abusivismo e che rischiano di vedersi tolta la casa che passerà nella mani del comune che potrà decidere se demolirla o alienarla. E poi ancora, difesa a spada tratta dei commercianti che si sono visti arrivare cartelle di pagamento maggiorate. “Questa amministrazione – ha tuonato La Magna – ha cambiato le carte in tavola all’indomani delle elezioni”. Il giovane consigliere, in un passaggio ha chiarito che il comizio non è un atto di sfiducia o elettorale ma un valore di sprone nei confronti dell’amministrazione. “Questa amministrazione ha anche operato bene – ha affermato – ma subito dopo ha lanciato un appello al sindaco: “Se questi sono i suoi primi cinque mesi, si fermi qui…” Il lungo intervento si è chiuso con una autocritica: “Il centrodestra ha sbagliato e deve chiedere scusa” ma non ha spiegato in cosa ha sbagliato. E poi: “Dove sono finite tutte quelle centinaia di persone che erano presenti nelle liste alla vigilia delle elezioni?”.
Non ha voluto mancare al comizio il sindaco: “Raccolgo l’appello che faccio mio, di confrontarmi quotidianamente con la gente, presto faremo anche noi un resoconto dei primi mesi di amministrazione ma non per rispondere alle accuse dell’opposizione ma come atto dovuto”. Ma cosa le ha dato maggiore fastidio questa sera? “Essere accusati di dittatura francamente mi è sembrato un pò esagerato. Scambiare il rispetto delle regole con dittatura mi sembra una forzatura. Bisogna considerare che l’opposizione ha diritto a criticare, la maggioranza e l’amministrazione hanno il diritto e il dovere di governare e di approvare gli atti amministrativi. Entrambi gli aspetti sono regolamentati e soprattutto assicurati a tutti dal presidente del consiglio”.
Essere ricordato e apprezzato stasera mi ha fatto piacere – afferma Rosario Minissale – evidentemente il mio ruolo di presidente è stato onorato in piena democrazia e nel rispetto dei ruoli. Le regole ci sono sempre state ma è anche vero – continua Minissale – che alle opposizioni bisogna dare più tempo e garantire massimo rispetto”. Che consiglio si sente di dare al suo successore? “Se me lo chiede glielo do sicuramente, con molto piacere anche se non mi è piaciuto che l’attuale presidente abbia parlato del consiglio precedente. Se abbiamo fatto bene o male sarà la gente a deciderlo. Saremo giudicati dal popolo e non certo dai consiglieri comunali”.
Non si è fatta attendere la risposta da parte del presidente del consiglio, Francesco Cacciola che ha inviato una nota in redazione: “Con riferimento all’intervento del consigliere Caniglia spiace rilevare che lo stesso consigliere, pur essendo stato vicepresidente del consiglio sconosca completamente il regolamento del consiglio comunale, che mi limito ad applicare e che detta il numero e il tempo di durata degli interventi dei consiglieri di minoranza e di maggioranza. Invito il consigliere a partecipare alle conferenze dei capi gruppi (ove non ha mai partecipato) ed alle riunioni delle commissioni (ove solo raramente ha preso parte) e cosi’ onorare il suo ruolo di consigliere comunale anziché continuare nel populismo. Per quanto riguarda la disponibilità dell’ex Presidente del Consiglio ne’ prendo atto e lo ringrazio”.