CALTAGIRONE. Levata di scudi del territorio a difesa del Tribunale
2In programma azioni di lotta eclatanti. E da domani, avvocati in sciopero per una settimana
Partecipato Consiglio comunale straordinario, ieri pomeriggio (conclusione in serata), in piazza della Regione, a brevissima distanza dal Palazzo di Giustizia, per la difesa del Tribunale e della Procura di Caltagirone, messi a serio rischio dal piano – tagli del Governo. A conclusione, l’assise ha approvato un ordine del giorno con cui auspica “non soltanto la permanenza, ma il rilancio del Tribunale e della Procura attraverso la copertura dei posti vacanti nell’organico dei magistrati e la nomina del presidente” (oggi la struttura è retta da un facente funzioni). Il Consiglio ha altresì acquisito a verbale una relazione dell’Ordine degli avvocati, un documento del presidente della Regione Raffaele Lombardo e una mozione del deputato regionale Salvo Giuffrida, tutti a supporto non solo della permanenza, ma del potenziamento del Tribunale e della “macchina” della giustizia che opera a Caltagirone e nel Calatino.
E, mentre per il Tribunale – come è emerso dall’incontro di lunedì svoltosi a Palazzo Reburdone su iniziativa del deputato nazionale Marilena Samperi – sembrano esserci buone nuove, con i boatos che “parlano” di salvezza, è invece messa in dubbio la sopravvivenza della Procura, la cui chiusura è considerata, anche dagli intervenuti di ieri, un autentico spauracchio, perché priverebbe il Tribunale, in prospettiva, della sua stessa ragione di esistenza.
Ieri pomeriggio, quindi, decisa levata di scudi, con l’intero territorio sceso in campo per la tutela dell’indispensabile presidio giudiziario. Tanti gli interventi nel segno dell’unità d’intenti e dei propositi di lotta comune: del presidente Luigi Giuliano, del sindaco Nicola Bonanno, del presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati Walter Pompeo, dei sindaci di Mazzarrone (Enzo Giannone), Castel di Iudica (Nicola Pirotti), Licodia Eubea (Giovanni Verga), Mirabella Imbaccari (Enzo Marchingiglio), dell’assessore di Niscemi Fabio Bennici, del consigliere comunale di Mazzarrone Paolo Saraceno Meli, del deputato nazionale di Idv Francesco Barbato, dei consiglieri Luca De Caro, Fabio Roccuzzo, Roberto Gravina, Sergio Domenica, Luigi Failla ed Elisa Privitera e della sindacalista Cisl Valeria Laiacona. Tutti, con diverse e fondate argomentazioni, si sono inequivocabimente pronunciati a sostegno delle ragioni economiche, sociali e di tutela del territorio dalle infiltrazioni della criminalità organizzata sottese alla salvaguardia del presidio. Ma si sono detti pure pronti a inasprire la lotta attraverso azioni anche eclatanti. La battaglia, infatti, non si esaurisce qui. Non si escludono – come anticipato in precedenza dal Coordinamento degli Ordini forensi minori – persino blocchi stradali e l’occupazione del Palazzo di Giustizia.
Intanto, da domani 21 giugno gli avvocati, peraltro protagonisti di una raccolta di firme che ha già superato le diecimila unità, torneranno a incrociare le braccia sino al 26 giugno, bloccando così ogni procedimento.