Danni ingenti ai capannoni distrutti dalle fiamme.
0Hanno dovuto lavorare ininterrottamente per quasi 24 ore i vigili del fuoco di Catania per avere ragione dell’incendio che ieri ha completamente distrutto un capannone in contrada Fico utilizzato per la lavorazione di arance biologiche. Gli ultimi focolai sono stati completamente domati ieri sera dalle diverse squadre che si sono avvicendate, supportate da un massiccio impiego di mezzi. Resta difficile stabilire per il momento la matrice dell’incendio se doloso o accidentale. Gli inquirenti non lasciano trapelare. Qualche attimo prima che venisse dato l’allarme, alcuni operai avevano finito di caricare alcune pedane di arance su un camion per essere pronte per la spedizione dopo la chiusura festiva. Gli operai, che avevano lasciato l’azienda dopo avere concluso il proprio lavoro, sono stati avvertiti telefonicamente della presenza di fumo nero. Sono stati proprio loro a provare a mettere in salvo alcuni mezzi ma, l’improvviso aumento delle fiamme, causato verosimilmente dall’entrata di aria, ha permesso di “salvare” soltanto il camion. La moglie del proprietario che abita nell’edificio attiguo al capannone non si sarebbe accorta di nulla e fortunatamente per lei le fiamme sospinte dal forte vento, sono andate verso altra direzione. L’intera struttura è stata dichiarata inagibile.
Non sembrano invece esserci dubbi sulla matrice dolosa dell’incendio che la sera di sabato ha parzialmente distrutto un altro capannone per la lavorazione degli agrumi in contrada Castagna, a pochi chilometri del centro abitato nei pressi della Strada statale 385 per Catania. Anche in questo caso sono dovuti intervenire i vigili del fuoco che sono riusciti a domare l’incendio prima che le fiamme avvolgessero completamente l’edificio. Già otto anni fa la ditta che allora contava 10 dipendenti, era stata presa di mira da un incendio. A confermarlo è uno figli del proprietario, ricoverato in ospedale al momento in cui si è verificato il grave episodio. Costretto ad emigrare in Germania, commenta l’epilogo di una lunga storia di continui furti all’interno dell’azienda del padre: “Io spero che verrà reso noto quello che stanno vivendo tanti piccoli imprenditori scordiensi vittime di atti meschini fatti da persone ignoranti che stanno distruggendo l’economia di un paese che era una potenza a livelli internazionali”. “Si tratta di episodi inquietanti, soprattutto se dovesse essere accertata la natura dolosa degli incendi – ha dichiarato il sindaco Franco Tambone – il pensiero in questo momento va ai titolari delle aziende, alle famiglie e ai lavoratori ai quali ho voluto manifestare la mia solidarietà, anche con la mia presenza al momento del fatto. Confidiamo sempre nell’operato degli inquirenti, che mi auguro possano fare piena luce su questi episodi”. Dello stesso tenore anche i messaggi di solidarietà espressi da Nuccio Valenti, segretario Flai Cgil calatina, di Gaetano Corbino segretario comunale della Uil e dal coordinatore locale del Pd, Paolo Calcò.