Essere edicolante in tempo di Coronavirus
0Il Coronavirus sembrava lontano alla fine del 2019, guardavamo le immagini della Cina in TV e ingenuamente avevamo pensato che quel disastro non ci avrebbe riguardati. Invece no. Era chiaro che sarebbe arrivato e che saremmo stati coinvolti in maniera importante.
Senza nemmeno accorgercene siamo passati dalle notizie sui divieti imposti da Xi Jinping alle restrizioni alla sfilza di autocertificazioni che hanno fatto seguito alle conferenze stampa del nostro Presidente del Consiglio Conte.
Scordia si è adattata, nonostante qualche trasgressione.
Le edicole, lo sappiamo, sono aperte come da disposizione e noi abbiamo voluto fare una chiacchierata con Massimiliano Marchese, proprietario di un’edicola storica a Scordia, gestita in famiglia dal 1975, sempre nello stesso punto vendita, in via Vittorio Emanuele che, essendo in centro storico, ancor prima che il Coronavirus irrompesse nelle nostre vite, era stata limitata al transito con non poche lamentele da parte dei commercianti.
Massimiliano, la via Vittorio Emanuele era già “blindata” ma adesso cosa è cambiato?
E’ cambiato tanto, i pochi anziani frequentatori che erano rimasti ora sono obbligati a stare a casa, le mia edicola/libreria, il tabaccaio, l’ottica e un negozio di assistenza computer siamo gli unici aperti con orari ridotti. Se prima era sconsolante ora è un vero disastro, ma non possiamo farci nulla, è giusto che sia così e che le persone debbano stare a casa.
Come si comportano le persone che vengono ad acquistare?
Si mantiene la distanza, ci sono clienti che ancora non si sono resi conto della situazione e la prendono alla leggera, ma gli ricordo sempre di tenere la distanza e di usare la mascherina e li faccio entrare ad uno alla volta. La maggior parte però è comprensiva e guardinga e sta alle regole.
Tu hai paura? come ti proteggi?
Si, certo, anche perché a casa ho una compagna, in un altra ho i miei genitori anziani e con patologie e in un altra ancora ho le mie figlie. Evito tutti i contatti anche con loro e uso sempre la mascherina e disinfettante e lavo spessissimo le mani. Cerco di stare più attento possibile per me stesso e gli altri. In negozio ho delimitato gli spazi con delle linee rosse per mantenere le distanze e disinfetto spesso.
Adotti delle misure di sicurezza particolari? fai servizi personalizzati?
Il motto è restare a casa, ed è giustissimo. Qualche cliente viene ma se non riesce ho attivato la consegna a domicilio per i libri e i clienti lo apprezzano tanto.
Con quale spirito vai in edicola la mattina?
Come sempre, con la voglia di lavorare anche se si lavora poco e niente. Ma quello mio è un mestiere particolare, non curo i malati ma vendo cultura ed informazione e queste due cose non si possono fermare. Una cosa mi fa rabbia, che questo non ci venga riconosciuto. Io e gli altri colleghi siamo sempre in prima linea, ma non veniamo mai trattati bene, stiamo li per avere guadagni da fame e non possiamo fermarci. Spero solo che un giorno tutti i nostri sacrifici vengano riconosciuti e questo dimostra che la mia catogoria è rientrata tra le attività essenziali.
In questa risposta sarai certamente di parte, ma perché secondo te è giusto che le edicole debbano restare aperte?
Perché senza informazione non si può sconfiggere il nemico.
TANIA CATALANO