“Fatturavano” mille euro al giorno gestendo il mercato della droga
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Associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. E’ questo il capo di accusa che ha permesso di trarre in arresto 17 persone appartenenti ad una organizzazione criminale che grazie all’attività illecita dello spaccio di centinaia di grammi di sostanza stupefacente, riusciva a “fatturare” sino a 1000 euro al giorno. L’operazione, denominata “Narcos” e che è stata spiegata nei dettagli nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri presso la Procura della Repubblica di Caltagirone, ha preso il via la notte scorsa e si è conclusa alle prime luci dell’alba ed ha visto la partecipazione di un centinaio di uomini che su delega della Procura della Repubblica di Caltagirone guidata da Giuseppe Verzera, hanno effettuato un vero e proprio rastrellamento azzerando un mercato divenuto fiorente e che aveva individuato alcuni luoghi di riferimento per lo spaccio di stupefacenti, in particolare cocaina, marijuana ed hashish. Le indagini condotte dalla Compagnia dei Carabinieri di Palagonia coordinati dal tenente colonnello Felice Pagliara sono state avviate nel 2017 e grazie all’ausilio di pedinamenti, intercettazioni telefoniche, rinvenimento di pizzini su cui erano scritti gli importi dovuti con a fianco i nominativi contrassegnati solo dai soprannomi, identificazione di numerosi assuntori, hanno permesso di individuare una organizzazione alla cui testa figura Rocco Caruso, 37 anni, scordiense, che malgrado si trovasse agli arresti domiciliari, grazie alla collaborazione della compagna, Cetti La Porta, 31 anni, riusciva a gestire e coordinare l’azione di numerosi puscher, ordinando personalmente le azioni da adottare , senza risparmiare minacce nei confronti di coloro che non si attenevano alle sue disposizioni sino a recuperare le somme dovute con atti coercitivi. In una delle tantissime conversazioni intercettate il capo, senza mezzi termini, sollecitava l’iterlocutore a reperire la somma di denaro dovuta per la droga: “dicci che si vendono anche alle loro madri. In altre circostanza, dopo avere parlato con un giovane che manifestava dubbi sulla somma da consegnare per la chiusura di un vecchio debito, si faceva ripassare al telefono il cugino e con tono perentorio gli diceva: “sbattilo al muro direttamente”. L’organizzazione aveva tentato di ottenere il monopolio dello spaccio nel mercato scordiense e riusciva a soddisfare le richieste degli assuntori, potendosi rifornire in piazze come il capoluogo, Palagonia, Lentini e sino a Mazara del Vallo. I luoghi di riferimento, divenuti molto frequentati dagli assuntori, tra questi molti giovani, erano la villa comunale, la piazzetta antistante la chiesa di San Giuseppe, la scalinata in via Guccione a pochi passi dal Liceo Scientifico E.Majorana ed un locale in pieno centro storico, gestito da uno degli indagati, denominato in modo emblematico “Club dei picciotti”. Nel corso della vasta operazione condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Catania, coadiuvati dai militari della Compagnia Intervento Operativo del XII Reggimento “Sicilia” dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia del Nucleo Cinofili di Nicolosi e del 12° Nucleo Elicotteri, sono state recuperate 200 dosi di sostanze psicotrope, materiale vario per il confezionamento ed alcuni appunti, relativi ad una vera e propria contabilità dell’attività illecita con la puntuale annotazione delle quantità, del corrispettivo in denaro e persino delle giornate di riposo, contabilità che secondo gli inquirenti curava la compagna del Caruso. I destinatari dei provvedimenti di misura cautelare in carcere, oltre alla coppia che coordinava il gruppo, riguardano Francesco Guttuso, 30 anni, Federico Anzaldi, 29 anni, l’albanese Roberto Pasha, 23 anni, Salvatore Brancato, 30 anni, Domenico Bonifacio 28 anni e Antonino Gambera, 50 anni, mentre sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari, Antonino Cosentino, 43 anni, Patrick Kwame Yeboah, 29 anni, Brian Antony Fratullo, 21 anni, Giuseppe Di Silvestro, 45 anni ed altri cinque soggetti di cui sono state fornite solo le iniziali e le età. Tra gli arrestati, Antonino Cosentino risulta implicato in un altro filone di indagini in cui lo stesso è rimasto coinvolto nella coltivazione di marjiuana, in una delle tante scoperte di coltivazioni effettuate dalle forze dell’ordine.”Con questa operazione – ha affermato il procuratore Verzera – abbiamo messo fine definitivamente all’organizzazione”. “Scordia – ha affermato il colonnello Covetti, comandante provinciale di Catania – ci sta particolarmente a cuore e con questa operazione abbiamo dato una risposta alle tante richieste di legalità che giungevano dal territorio”.