Gli operai di Agesp e Aimeri in agitazione e in ritardo con lo stipendio
3Si apre, come un fulmine a ciel sereno, una nuova vertenza rifiuti nell’Ato 5, ambito Kalat ambiente Caltagirone. Gli elementi del contendere sono svariati e, come fattore prioritario, coinvolgono dapprima gli operai delle due ditte, Aimeri e Agesp spa, che gestiscono il servizio d’igiene ambientale in tutti i 14 Comuni (eccetto Palagonia) del Calatino. Più esposti al rischio sono però i circa 80 operatori che fanno capo all’Agesp, la cui ditta gestisce il servizio a: Mineo, Grammichele, Militello, Vizzini, Raddusa, Mazzarrone, Castel di Iudica, Scordia e Vizzini. Ebbene, i lavoratori non hanno ancora percepito i salari di luglio; salari che avrebbero dovuto incassare entro lo scorso 15 agosto. Il ritardo è di 15 giorni. Da premettere pure che entro il 15 settembre dovrebbero percepire agosto. Al di là di ciò, l’elemento cardine della vertenza è che l’Agesp non può fare fronte ai pagamenti dei salari, poiché non riceve il dovuto da Kalat ambiente e, quest’ultima deve a sua volta riscuotere le rette di conferimento da parte dei Comuni morosi. E non è tutto perché se, entro il 2 settembre, non si dovesse pervenire a una soluzione, ci sono poi i responsabili delle discariche di Motta S. Anastasia e San Giorgio, che chiuderebbero i cancelli a Kalat e, quindi, si correrebbe il rischio che, i rifiuti potrebbero rimanere nei compattatori. Quindi, una vertenza a catena che potrebbe parafrasarsi al classico detto del cane che si morde la coda. Il tutto è quanto emerso a margine di una riunione svoltasi negli uffici di Kalat ambiente, alla quale hanno preso parte tutti i sindaci, i sindacalisti di Cgil (Giuseppe Contrafatto), Cisl (Mauro Torrisi), Ugl (Saro Cangemi) e i responsabili di Aimeri e Agesp. “L’anello più debole della catena – dice Giuseppe Contrafatto, segretario generale Fp-Cgil – sono, purtroppo, sempre i lavoratori. Per fare fronte ai salari degli operai Agesp non servono cifre onerose. Speriamo che i responsabili di Kalat sollecitino i pagamenti alle due ditte oppure provveda la stessa Kalat ad anticipare”. Situazione quasi analoga per la Aimeri (120 operai), la cui ditta deve anche ricevere le somme, per fare fronte ai pagamenti. Conclude il presidente di Kalat, Vittorio Di Geronimo: “Spero che prevalga il buon senso fra le parti. In caso contrario, la situazione rischia di precipitare e di creare reazioni a catena, nonché tensioni in seno agli operai. Non vogliamo nemmeno correre il rischio di vanificare i risultati della differenziata. Farò il possibile, affinché, entro venerdì, siano pagati i salari agli operai”. Le quattordicesime mensilità sono state corrisposte a giugno. Lo stato d’allerta rimane, in quanto, entro fine anno, dovrebbe entrare operativa la legge di riforma degli Ato.
GIANFRANCO POLIZZI