Spari e fiamme al chiosco Robinson
0Un gravissimo ed eclatante gesto criminale è stato compiuto la notte di lunedi. Ad essere preso di mira il chiosco di parco Robinson in via Aldo Moro, uno dei più frequentati della città. La rivendita di bibite e tabacchi è gestito, insieme ai figli, da un catanese che ormai da 13 anni si è trasferito a Scordia e che, sostiene di non avere mai ricevuto alcuna minaccia nel corso della sua lunga attività di ristoratore. L’episodio è avvenuto intorno all’1,30 al momento in cui gli operai si avviavano alla chiusura. Due uomini a viso coperto sono entrati all’interno dell’esercizio ed hanno cominciato a sparare colpi di pistola, almeno sei, seminando il panico tra i presenti. Non soddisfatti di ciò, uno di loro ha sparso del liquido infiammabile e ha dato fuoco. Le fiamme si sono immediatamente propagate in tutto il locale distruggendo ogni cosa compresi i tabacchi. Con il fuoco alle spalle i due sono saliti su una Fiat Uno su cui li attendeva un complice per darsi alla fuga. I primi a spegnere l’incendio sono stati gli stessi proprietari e operai con l’ausilio di un estintore mentre l’arrivo dei vigili del fuoco ha scongiurato che l’intera struttura andasse in fumo. Sul posto si sono portati i carabinieri della locale stazione che hanno avviato le indagini coordinate dal comandante della compagnia di Palagonia, cap. Francesco Di Costanzo. Già lo scorso ottobre un chiosco di fiori davanti al cimitero fu dato alle fiamme e anche in quel caso si pensò ad un avvertimento ma stavolta il gesto è stato davvero più eclatante. Un brutto biglietto da visita per l’arrivo questa sera in città del procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia di Palermo, Antonio Ingroia, ospite di un convegno per ricordare la memoria di don Pino Puglisi. Sull’episodio è intervenuto il presidente dell’associazione antiracket “N. D’Antrassi”, Rosario Barchitta: “Questi episodi rafforzano la tesi che Scordia è una città a rischio e che la nostra presenza è fondamentale. Era da un po’ che non accadevo simili episodi ma ciò ci obbliga ad aprire gli occhi di più”.
LORENZO GUGLIARA