Gravissimo incidente ad un centauro scordiense
0Uno scordiense di 34 anni, con la passione per le moto, si trova da ieri ricoverato in gravissime condizioni presso il reparto di Rianimazione del Cannizzaro di Catania per le ferite riportate in seguito all’incidente avvenuto intorno alle 9.15 di ieri sulla S.S. 385 Caltagirone-Catania al km 11 in direzione del capoluogo. L’uomo che indossava la tuta protettiva ed il casco, per cause ancora da accertare, in prossimità di una curva, ha perso il controllo della sua moto, una Aprilia RsW 1000 Factory del 2005 ed è andato a schiantarsi contro un pilone del guard rail posto sul margine destro della carreggiata. Nel violento impatto, la moto ha divelto il pilastro e a causa della rottura del serbatoio si è incendiata coinvolgendo anche il centauro. La moto è andata distrutta. L’uomo è rimasto esanime su una strada di accesso laterale, da dove, secondo i dubbi dei parenti e del legale accorsi sul luogo del sinistro, sarebbe uscita un’auto che avrebbe provocato la caduta.
A questo proposito i parenti hanno lanciato un appello affinchè chiunque abbia assistito all’incidente, possa chiamare al numero di cellulare 3392335648. Al fine di raccogliere informazioni-dati-foto-filmati utili a comprendere le modalità dell’accaduto, c’è possibilità d’inserire anche l’indirizzo e i numeri telefonici dei CC di Lentini: via Etnea, 96016 Lentini (SR), tel. 095-7832809 / 095-7833333.
Lo scordiense si stava recando a Catania insieme ad alcuni amici che non si sarebbero accorti di nulla. Nelle vicinanze si trovava una pattuglia dei carabinieri del comando di Augusta che ha lanciato l’allarme. Sul luogo dell’incidente, a ridosso del lago di Lentini, sono arrivati i vigili del fuoco ed è atterrato l’elisoccorso del 118 che ha trasportato lo scordiense presso l’ospedale Cannizzaro dove si trova ricoverato e posto in coma farmacologico per trauma cranico, ustioni di terzo grado per il 30% del corpo e frattura alla caviglia. A qualche metro di distanza dall’incidente si trovano due telecamere che se in funzione potrebbero dirimere ogni dubbio sui sospetti legittimi dei familiari.
LORENZO GUGLIARA