I sindaci di Militello, Palagonia e Scordia in campo contro la droga
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“L’azione repressiva è essenziale, ma non può rappresentare l’unica “risposta” per le comunità del Calatino-Sud Simeto. L’eccezionale rinvenimento di estese coltivazioni di marijuana, nelle contrade rurali di Militello e Scordia, al confine con i territori di alcuni centri della provincia di Siracusa, richiede un nuovo programma di prevenzione e controllo, misure di ascolto dei tossicodipendenti e azioni di recupero».
Lo hanno detto i rappresentanti delle amministrazioni comunali dei due centri, che hanno deciso di chiedere, alle competenti autorità sanitarie, nell’ambito del distretto di Palagonia, l’apertura di uno sportello decentrato del “Sert” e di un canale di confronto con attori istituzionali e soggetti privati. Non sarebbe più efficace la presentazione di un generico piano terapeutico, il protocollo di recupero e il reinserimento sociale delle vittime.
Secondo il sindaco di Militello, Giovanni Burtone, che ha ottenuto il pieno appoggio dei primi cittadini di Scordia e Palagonia, Franco Barchitta e Salvo Astuti, «alle forze dell’ordine e alla magistratura non può non andare il plauso delle comunità locali e delle istituzioni civili per le ultime operazioni di polizia giudiziaria, che hanno portato al sequestro di migliaia di piante di cannabis in contrada Oxena, in una zona ricca di acque naturali e di rilievo paesaggistico».
Non sono in netto aumento soltanto gli indici della produttività di “erba” illegale, la cui coltivazione si lega all’impiego di moderne attrezzature e procedure avanzate. Appare in netto aumento pure il consumo della droga da parte dei giovani, mentre il già fiorente spaccio locale, con l’utilizzo di nuovi e insospettabili operatori, assicura un cospicuo business giornaliero.
Burtone, Barchitta e Astuti saranno ammessi, inoltre, all’udienza del prossimo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in cui saranno recepite le ultime istanze delle tre municipalità calatine, che daranno ulteriori elementi di valutazione sociale alle autorità militari della provincia etnea, ai rappresentanti di Prefettura e Questura.
«Gli ultimi tempi hanno denunciato un calo delle iniziative di prevenzione e controllo. Provvedimenti restrittivi e sequestri giudiziari – hanno concluso gli amministratori locali – non ridurranno gli effetti devastanti dei consumi di droga. Occorrono altre strategie di crescita culturale e sociale, iniziative di valenza aggregativa e forme alternative di dialogo. Le nuove generazioni non possono essere lasciate al loro destino e alle gravissime insidie dei tempi moderni. Anche i Palazzi della politica e i competenti organi sanitari devono essere più sensibili e attenti al dramma dei giovani».
LUCIO GAMBERA