Il Boss…olo in casa nostra. Commedia dei giovani di San Domenico Savio.
0Il gruppo giovani della Parrocchia San Domenico Savio, che da qualche anno porta in scena rappresentazioni teatrali di alto spessore culturale, dopo “Fumo negli occhi” e la “Cavalleria rusticana” ha rappresentato una commedia in tre atti di Pippo Scammacca, intitolata “Il Boss…olo di casa nostra”.
Sul palcoscenico del salone parrocchiale della chiesa di San Domenico Savio, i ragazzi, guidati da Rocco Gambera, hanno eseguito in maniera straordinaria questa commedia bella ma impegnativa.
La storia è ambientata in Sicilia, a casa di don Mimì (interpretato da Guido Gambera), che vive con la figlia Titina (Ambra Sciacca) e il figlio Luciano (Ivan Nicosia). Don Mimì, appresa la notizia della libertà concessa al mafioso Ettore Ciaramella detto Ciociò (Angelo Sciacca), decidono con lui di creare una banda, coinvolgendo anche il cugino di Luciano, Turi (Alberto Montalto). I quattro, avendo scelto come capobanda Ciociò, che viene chiamato il boss…olo (chiamato così per ignoranza, non essendo sicuri se si dicesse boss o bossolo), decidono di avviare l’operazione “iatta morta”, consistente in un sequestro di persona.
Dopo una serie di comiche peripezie, i quattro riescono a rapire Alessandro (Sebastian Cristaudo). I quattro, però, vengono scoperti dalla cognata di don Mimì, Ninfa (Marina Lanza), chiamata da Titina che era convinta che ci fosse qualcosa che non andava in suo padre.
La storia, ingigantita e resa ancor più comica dalla presenza di alcune comparse, come il bambino (Dario Barbuto) e il marocchino (Giuseppe Barbuto), si conclude con la cacciata di Ciociò da parte di tutta la famiglia, che tornerebbe a vivere nella tranquillità e nella “miseria” che contraddistingue la famiglia Pericone, se non fosse per Alessandro. Egli, infatti, non vuole andarsene perché é il sequestrato, ma vuole piuttosto essere ucciso. Però, dopo una lunga chiacchierata con don Mimì e i suoi familiari, riesce a fare amicizia con loro, tanto da essere accolto come membro della famiglia.
La scena, molto accattivante e dal ritmo e la comicità incalzante, è stata seguita con grande attenzione da un folto pubblico che è intervenuto nella sala, arricchito dalla presenza del parroco, don Matteo Malgioglio, e del sindaco, Franco Tambone, che, come assessore alla cultura è sempre presente e pronto ad accogliere iniziative culturali di questo genere.
A fine serata, Rocco Gambera, che ha preparato i ragazzi a questo giorno, ha ringraziato le autorità presenti e tutti quelli che hanno contribuito all’organizzazione di questa bella serata di cultura.
FRANCESCO AMATO