Il chiosco davanti al cimitero dovrà essere rimosso
0Il chiosco per la vendita dei fiori nell’area antistante il Cimitero dovrà essere rimosso. E’ ormai definitivo il provvedimento conclusivo del procedimento amministrativo emesso dal Comune il 28 febbraio 2017 in cui si ordinava la revoca della concessione di utilizzo del suolo pubblico e l’installazione di un chiosco e l’esercizio del commercio su area comunale. La proprietaria, dal 17 luglio, data della notifica, ha 20 giorni di tempo per sgomberare e ripristinare l’area come in origine. La vicenda, iniziata nel 2010 con l’autorizzazione concessa dagli uffici preposti, giunge così al suo epilogo dopo che il Tribunale Amministrativo Regionale di Catania prima e il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo dopo, hanno respinto il ricorso della titolare che si era opposta alla decisione del Comune. L’epilogo però riguarda solo l’aspetto amministrativo perché nel frattempo il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Caltagirone, al termine delle indagini scaturite da una denuncia da parte di alcuni titolari di negozi per la vendita di fiori, ha provveduto a rinviare a giudizio per abuso d’ufficio in concorso due dipendenti comunali. Si tratta dell’architetto Salvatore Mazzone, all’epoca dei fatti responsabile del servizio urbanistica e pianificazione del territorio e Salvatore Todero, oggi in pensione, responsabile della Polizia Urbana. E’ stata invece stralciata la posizione dell’architetto Ennio Cristaudo, responsabile dell’area Pianificazione ed Urbanistica. L’attuale dirigente dell’area amministrativa, dopo essere stato destinatario di un avviso di garanzia, è stato prosciolto per prescrizione dei termini. Todero e Mazzone dovranno comparire davanti al Giudice nell’udienza prevista per il 7 ottobre. Nella stessa seduta sono stati ammessi come parte civile le ditte rimaste escluse dalle autorizzazioni. Tutto ebbe inizio il 27 ottobre 2010 quando il Comune, su richiesta di un fioraio inoltrata il 4 agosto 2010, concesse l’utilizzo di mq 26,50 di suolo pubblico nell’area destinata a parcheggio nello spiazzale antistante l’ingresso del cimitero, per l’installazione di un chiosco per la vendita di fiori e la relativa autorizzazione alla vendita. Analoga richiesta presentata nel contempo da altri fiorai, regolarmente protocollata presso il Comune, fu rigettata con la motivazione che il Consiglio comunale non aveva ancora provveduto ad individuare aree pubbliche da destinare alla medesima tipologia di attività. Così, trascorsi i giorni utili per un eventuale ricorso al Tar che avrebbe potuto dirimere la questione, i fiorai decisero di presentare un esposto in Procura. Il chiosco è passato alla cronaca anche per due incendi, entrambi di probabile matrice dolosa: il 10 marzo 2011 e il 31 agosto 2015.