Il sindaco Tambone rimane al suo posto ma la maggioranza adesso vacilla.
0Nove voti favorevoli, tre astenuti e otto contrari. Si è espresso così il consiglio comunale che dopo una lunga seduta ha rigettato la mozione di sfiducia presentata dagli otto consiglieri di opposizione, due di centrosinistra, Aristodemo e Rizzo e sei di centrodestra, Ferro, Caniglia, La Magna, De Pasquale, Calandra, Frazzetto che hanno dato seguito con il voto alla firma su un documento che è stato letto in aula in apertura da alcuni consiglieri firmatari. A loro si è aggiunto il voto di Carmelo Bellò del Pd, sospesosi qualche giorno fa dal partito e che ha criticato l’operato dell’amministrazione. Per Bellò la mozione di sfiducia non è un punto di arrivo ma una tappa di un percorso politico. Si sono astenuti i tre consiglieri del Pd, Josè D’Amico, Jessica Mari e Salvatore Barresi. Fiducia incondizionata all’operato della giunta Tambone è stata espressa dalla consigliera del Pd, Enza Coccia che ha ribadito la correttezza del suo operato. Sostegno è stato espresso anche dal capo gruppo del Megafono, Luigi Guttuso che ha evidenziato l’aspetto positivo della mozione di sfiducia parlando di confronto, dialogo e confronto ma ha anche lamentato una mancanza di dialogo con l’amministrazione: “E’ necessario prendere delle decisioni nette – ha affermato –il suo moderatismo rischia di sfociare in immobilismo”. Per Nicolò Ferro la mozione di sfiducia non è più politica ma civica ed ha invitato Aurelio Corbino e Mariella Centamore, nella doppia veste di assessore e consigliere ad abbandonare l’aula al momento del voto. Guido Rizzo ha parlato di assoluta incompetenza e di errori nella gestione delle opere pubbliche. Ricorso alla sfiducia pubblica è stato l’appello lanciato dal consigliere Delfo Aristodemo. “Abbiamo firmato un atto che i cittadini ci hanno consegnato da aree politiche diverse – ha affermato Gabriele La Magna -un atto che è riuscito a mettere consiglieri molto diversi tra di loro”. Per Giuseppe Calandra è fallito il tanto decantato in campagna elettorale asse Renzi-Crocetta-Tambone con un comune abbandonato al suo destino mentre per Antonio De Pasquale l’amministrazione ha fallito nella raccolta dei rifiuti, nella gestione dell’asilo nido e del depuratore. “Dobbiamo prendere atto – ha concluso il presidente del Consiglio Francesco Cacciola – che il voto di questa sera ha dimostrato che non c’è più una maggioranza stabile”.