Il sindaco Tambone sempre più solo. Ennesimo strappo in maggioranza
0L’ennesimo strappo politico si è consumato ieri sera in consiglio comunale, uno dei più “inutili”, quello che avrebbe dovuto approvare le aliquote e le detrazioni Imu per il 2016. Nessun margine di manovra per alcun ritocco, considerate le norme previste per la finanziaria che non prevedono alcun cambiamento delle aliquote a maggior ragione per Scordia dove le stesse sono al massimo in seguito alla dichiarazione di dissesto. Già la commissione consiliare se n’era lavate le mani, non esprimendo alcun parere e demandando tutto al voto del consiglio comunale. Alla fine è arrivato il voto che ha di fatto bocciato la delibera presentata dalla Giunta. Una bocciatura che evidenza la profonda spaccatura che ormai esiste all’interno della maggioranza. La clamorosa bocciatura è infatti arrivata con l’astensione di buona parte dei consiglieri di maggioranza. Favorevoli, bipartizan, i consiglieri Frazzetto e La Magna della minoranza, Corbino e Vitale del Pd. Nuvole nere si addensano sul governo della città.
Tra i primi ad esprimere il disagio politico è il segretario locale del Pd, Paolo Calcò che alla luce degli ultimi episodi che si sono verificati nei consigli comunali e soprattutto nella seduta di mercoledi 27, prende atto che è venuta a mancare di fatto una maggioranza attorno al sindaco. “Per tale motivo – si legge nel comunicato – il Pd si riunirà nei prossimi giorni in assemblea per decidere e trovare le soluzioni a questa crisi e capire se ci sono le condizioni per potere proseguire questa esperienza amministrativa. Ove non si riuscirà – conclude Calcò – sarà inevitabile ridare la parola agli elettori”.
Non fa sconti neanche il consigliere Carmelo Bellò che rimane convinto che l’unico modo per sbloccare questa empasse è legata all’intervento del presidente del consiglio comunale Francesco Cacciola che dovrebbe “ritirare” i suoi assessori dalla Giunta ed avviare così un passo verso l’azzeramento di un esecutivo che dal primo giorno del suo insediamento è rimasto inalterato. Intanto per la prima volta, i consiglieri del Megafono con la loro astensione dal voto di ieri sera, hanno dato un chiaro segnale di contrapposizione al governo Tambone.
“Al Sindaco non resta che prendere atto di essere rimasto da solo, la propria maggioranza si è disciolta come neve al sole – ha affermato il consigliere di Rifare Scordia – Nicolò Ferro – più volte ho chiesto le sue dimissioni, secondo me farebbe più bella figura ad accettarle piuttosto che far passare il messaggio di colui che è interessato solo all’indennità mensile. Sono trascorsi tre anni di amministrazione Tambone caratterizzate dal “nulla amministrativo”, nulla è stato fatto in materia di rifiuti, nulla sul problema acqua, nulla sulla sicurezza dei cittadini, l’asilo nido è ancora chiuso, i cantieri scuola non sono mai partiti, il depuratore depredato resta la vergogna di questa amministrazione, non sono stati capaci nemmeno di istituire una consulta giovanile”.
E a proposito di consulta giovanile, registriamo, tra il silenzio comunicativo degli organi di governo, le dimissioni della consigliera Paola Vitale dalla delega assegnatagli dal sindaco in merito alla rubrica delle politiche giovanili. Lo ha riferito ieri sera in consiglio lo stesso primo cittadino rispondendo ad un quesito del consigliere Guido Rizzo che tiene a precisare: “Vorrei sottolineare che ho chiesto io ai preliminari se ancora ci fosse questa delega o meno e se alla base ci fosse stato uno strappo. Il sindaco ha risposto che adesso ha lui la delega. Sul consiglio invece vorrei esprimere il mio rammarico per la situazione che si è venuta a creare di una maggioranza che non vota più ciò che propone la Giunta. Il problema è che molti di loro lo fanno sotto forma di ricatto per il cambio di uno o più assessori e non per l’operato degli stessi. Ritengo ipocrita, invece, l’atteggiamento del primo cittadino che sulla problematica dell’acqua ha affermato e riaffermato che il problema non sussiste. Deve chiedere scusa alla cittadinanza, perchè in questi casi bisogna scendere in piazza e spiegare il reale problema”.
Nel corso del consiglio è stata approvato all’unanimità un ordine del giorno avente ad oggetto: Imu agricoli e abitazioni in comodato d’uso ai familiari. Nel documento sottoscritto dai consiglieri si chiede in dettaglio:
- Al Governo Nazionale di ascoltare e porre maggiore attenzione al territorio.
- Una revisione organica dell’imponibilità dei terreni come ha chiesto l’ANCI nell’audizione del 10 febbraio 2015 in Commissione Finanze e Tesoro del Senato – attraverso un’ampia concertazione con le parti sociali e con i Comuni.
- Che vengano prese in considerazione le caratteristiche territoriali, senza alcuna distinzione, delle aree montane e non montane e che la redditività dei fondi agricoli sia determinata da parametri adeguati ed in linea con il reale valore di mercato dei terreni agricoli.
- Che la definizione esatta delle zone svantaggiate tenga conto dell’elenco delle stesse ai sensi della direttiva CEE n. 268/75 individuate nell’allegato b del PSR 2007/2013, con ultima pubblicazione del febbraio 2014.
- Al Ministro dell’Economia e delle Finanze la revisione delle tariffe di estimo catastale al fine di ricondurle ai reali valori di mercato.