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Il vallone Cava deturpato dalla fogna a cielo aperto

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  • di Scordia.info
  • in Cronaca
  • — 15 Gen, 2014

Uno scempio senza fine. Malgrado le proteste, gli appelli, le numerose segnalazioni, un fiume di liquami maleodoranti ed inquinanti continua a scorrere lungo il letto del vallone Cava. Una fogna a cielo aperto che origina dal punto di raccolta che si trova nei pressi del cimitero e che convoglia gli scarichi fognari confluenti dalla zona nord della città. Qui, grazie all’azione di due pompe sommerse, gli scarichi dovrebbero essere rilanciati verso il collettore centrale, costruito qualche anno fa in via Attard. Ma da allora, il sistema di rilancio delle acque è stato periodicamente soggetto a numerosi guasti con i liquami che continuano a fuoriuscire da un cunicolo nell’ormai deturpato scenario della Cava, un tempo giardino del Principe Branciforte, fondatore della città. L’ultimo guasto in ordine di tempo e che sta creando parecchi problemi ai residenti, riguarda il quadro dei comandi elettrici. Rimasto inutilizzato per qualche settimana a causa dell’ interruzione forzata dell’energia elettrica, dovuta ad un contenzioso tra il comune ed il fornitore, l’impianto elettrico dovrebbe essere al più presto riparato mentre si stanno valutando le condizioni dei due motori rimasti inattivi per molto tempo. Nell’attesa protestano i volontari del comitato Parco sub urbano “Grotta del Drago – Torrente Cava” che da qualche anno hanno messo su un progetto per la costituzione di un’area protetta nella forma di “Parco suburbano di livello provinciale” che garantisce la tutela e la preservazione della fauna, della flora e delle zone di rilevanza naturalistica storico-archeologica: “I cittadini sono costretti – affermano – ad assistere ad uno spettacolo indegno e indecoroso in un luogo, un tempo paradiso naturale dove i nostri genitori facevano il bagno da ragazzini all’uscita di scuola, dove le nostre nonne lavavano i panni e chiacchieravano, dove si rifornivano di acqua potabile e cristallina. Cosa abbiamo fatto di male per assistere a questo scempio? Per quanto tempo ancora?”.

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