Incendio in zona industriale. Prende corpo l’ipotesi dell’incendio doloso.
0Potrebbe esserci la matrice dolosa nell’incendio che la notte scorsa ha completamente distrutto il capannone che ospita lo stabilimento di imballaggi che si trova nella zona industriale a ridosso della strada provinciale per Francofonte. Un’area di 600 metri quadri che intorno alle 21.15 di venerdi, qualche ora dopo la chiusura, è stata divorata dalle fiamme che si sono propagate con molta probabilità da un camion parcheggiato nel cortile, andato in fiamme a ridosso del muro perimetrale e che per tutta la notte e sino a giornata inoltrata di ieri hanno tenuti impegnati i vigili del fuoco giunti dai distaccamenti di Catania Sud, Lentini e Vizzini. L’incendio ha completamente distrutto gli infissi, le aperture, la copertura, i macchinari, le cataste di cartone e due camion, per una stima di danni approssimativa di 400 mila euro che hanno messo in ginocchio il proprietario, Salvatore Intrigilla, un 57enne del luogo e i lavoratori da ieri rimasti a casa senza lavoro. La parete antincendio divisoria ha impedito che le fiamme raggiungessero gli uffici posti sul retro. Molto lavoro anche per i carabinieri della locale stazione coordinati dal luogotenente Gaetano Balsamo collaborato dai colleghi del nucleo operativo della compagnia di Palagonia. Numerose le testimonianze che sono state raccolte e che torneranno utili alle indagini sui cui sviluppi e sulla causa bisognerà attendere i prossimi giorni. Lo stabilimento, dichiarato inagibile, è stato posto sotto sequestro.
“Nel ringraziare i carabinieri, il comandante Gaetano Balsamo e i vigili del fuoco per il tempestivo intervento – ha dichiarato il sindaco Franco Tambone – il mio pensiero va all’imprenditore per il rilevante danno economico e alle famiglie per le conseguenze che questo episodio può avere sull’impiego dei lavoratori. In attesa dei risultati delle indagini avviate dai carabinieri, si tratta di un fatto che spero venga chiarito quanto prima, anche perché se dovesse emergere la matrice dolosa e di origine criminale del gesto, ci troveremmo di fronte ad un atto di imperdonabile violenza che dovrà richiedere una ferma risposta da parte delle istituzioni e della città”.