La conferenza sull’immigrazione finisce tra le polemiche. E il preside sospende tutto.
0Una conferenza sul tema dell’immigrazione organizzata dai quattro rappresentanti di istituto del Liceo “Majorana” ha avuto un brusco epilogo che ha costretto il preside, Roberto Maniscalco, a concludere anzitempo l’incontro a cui erano stati invitati il direttore del Cara di Mineo, Sebastiano Maccarrone accompagnato da una delegazione di operatori, alcuni immigrati ospiti della struttura, il rappresentante della comunità catanese del Senegal, Mbaye Mpossa e l’assessore Mariella Centamore.
Secondo gli accordi stabiliti dagli organizzatori, i quattro rappresentanti di istituto, Nello Carcò, Andrea Porto, Carmine Guzzardi e Christian Partenope, la prima parte dell’assemblea , iniziata alle 9.30 doveva essere dedicata agli studenti del biennio che dalle 11.30 avrebbero dovuto lasciare spazio nell’aula magna ai colleghi del triennio. E proprio in questa seconda parte era stato concordato l’intervento del rappresentante della Rete antirazzista catanese, Alfonso Di Stefano. Invitato, come afferma Nello Calcò, per avere un confronto civile e costruttivo per evitare di affrontare il problema solo da un lato della medaglia. Sempre secondo il racconto di Nello Carcò, il rappresentante della Rete antirazzista avrebbe preteso di prendere parte alla conferenza a cui non era stato invitato e di effettuare un suo intervento.
Ecco comunque il racconto di Carcò: “Quest’ultimo (Di Stefano n.d.r) invitato arrivato alle ore 11, come da invito, per partecipare alla conferenza rivolta ai ragazzi del triennio, ha preteso arrogantemente di prendere parte alla conferenza, a cui non era stato invitato, e di effettuare un suo personale ed polemico intervento di protesta, portando con se un volantino di propaganda che incitava alla chiusura del C.A.R.A definendolo una ” Galera ” ! In qualità di Rappresentante e moderatore della conferenza ho invitato più volte il Sig. Di Stefano ad accomodarsi nel posto a lui riservato nell’attesa dell’inizio della conferenza con gli studenti del triennio, poichè avrebbe potuto, in quell’ambito, effettuare il suo intervento liberamente, creando magari un dibattito piuttosto acceso, ma comunque costruttivo. Ma il Sig. Di Stefano, avendo un bisogno talmente impellente di effettuare il suo intervento durante gli ultimi 10 minuti di conferenza con il biennio, ha preso parola senza il consenso di nessuno. Mi amareggia che il suo intervento, così tanto voluto, non abbia avuto niente a che vedere con la tematica ” l’immigrazione “, poichè si è incentrato su un discorso di carattere politico improntato ad oscurare e infangare il C.A.R.A, uscendo completamente dal fine che ci eravamo preposti per l’assemblea, ovvero quello di trattare il dramma dell’immigrazione. Purtroppo a malincuore ho dovuto personalmente togliere la parola al Rappresentante d’Istituto Christian Partenope poichè tenendo dei toni non appropriati per una conferenza, ma più vicini ad una manifestazione di piazza, l’ho invitato ad interrompere il suo discorso il quale era un continuo, ma con toni più accesi, di quello del Sig. Di Stefano, conseguenzialmente mi ritrovo ad essere accusato di aver tolto il diritto di parola”.
Ed ecco invece la versione rilasciata con un comunicato inviato alle testate giornalistiche dalla Rete antirazzista catanese: “Stamattina eravamo stati invitati da alcuni rappresentanti d’istituto ad intervenire alle ore 11 in un’assemblea nella quale si parlava del Cara di Mineo; presentati puntuali venivamo informati che l’assemblea con il biennio, iniziata alle 9, volgeva al termine. Abbiamo preteso di dire la nostra, visto che da ore gli studenti, senza contraddittorio, venivano indottrinati sulla bontà del Cara, poiché finora erano intervenute, oltre al Preside ed a un assessore di Scordia, solo persone che con il Cara ci vivono, vi erano anche alcuni migranti “ospiti”, non certo i protagonisti delle proteste delle settimane scorse o i parenti di Mulue Ghirmay (il ventunenne eritreo impiccatosi dentro il Cara il 14/12 scorso) o della donna eritrea, entrata in coma sempre dentro il Cara, prima di partorire pochi giorni fa.
Dopo pochi minuti è stata tolta la parola al nostro rappresentante e dopo alcuni interventi alquanto offensivi nei nostri confronti, il Preside comunica che la prevista assemblea con il triennio viene annullata poiché si sarebbe parlato di politica (quando si è parlato a favore del Cara della vergogna non si sarebbe parlato di politica?), anche al rappresentante d’istituto, che condivideva le nostre ragioni, è stata democraticamente tolta la parola.
Purtroppo si è persa un’occasione per informare con un democratico contraddittorio gli studenti; brutto segnale visto che si vorrebbe far girare nelle scuole il ridicolo film di propaganda proCara “Io sono io e tu sei tu”; facciamo appello agli insegnati democratici ed ai media a vigilare ed a dare voce a chi finora non ne ha avuta: i richiedenti asilo, segregati nel Cara”.
“Abbiamo preteso di dire la nostra – afferma in un comunicato la rete antirazzista – visto che gli studenti venivano indottrinati sulla bontà del Cara senza contraddittorio. Un’occasione mancata per fare conoscere agli studenti cosa succede realmente dentro il Cara di Mineo”.
Infine, non ci sta Christian Partenope, uno dei quattro organizzatori della manifestazione. Questa la dichiarazione che ci ha fatto arrivare in redazione: “Durante una riunione dei rappresentanti, Nello Calcò aveva insistito che se si doveva invitare Alfonso Di Stefano, lo si doveva fare solo per il triennio. Durante la conferenza poi, il sign. Di Stefano voleva solo fare un intervento anche per il biennio e mi ha chiesto il microfono, dopo che più volte è stata ignorata la sua richiesta di intervento è salito sul palco ed è intervenuto. Il rappresentante Carcò dopo varie minacce a me non giustificate e dopo insulti e minacce dei dirigenti del C.A.R.A al sign. Di Stefano, ci hanno impedito di intervenire cosa che inizialmente noi stavamo facendo in modo pacato. Successivamente all’uscita della scuola le stesse persone del C.A.R.A hanno insultato e tentato di attaccare briga”.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 16.40 DEL 25 FEBBRAIO 2014