La fontana del Principe Branciforte è stata ripulita
0Grazie alla preziosa e infaticabile opera di alcuni volontari, è tornata a vedere la luce la Fontana del Principe, uno dei simboli della città, voluta dal Principe Branciforte e collegata alla condotta idrica che approvvigionava anche il Palazzo costruito nel 1628. In passato l’acqua proveniente dalla contrada Scannaiudio sboccava dai due doccioni e veniva utilizzata dagli scordiensi per l’uso domestico. Un luogo, vero e proprio patrimonio storico e culturale d’importanza vitale per il paese, da tempo abbandonato a se stesso. Dotati di buona volontà e tanto amore per la città, alcuni cittadini, riunitisi in un comitato hanno completamente ripulito il prospetto della fontana da rovi, fichi selvatici e arbusti di Rhus Coriaria, meglio conosciuta come Sommacco che ne avevano completamente occultato la presenza. Un lavoro che alla fine è stato ripagato dalla esposizione di quella che un tempo fu la fontana del Principe fondatore della città che fece costruire la fontana per permettere ai suoi sudditi di potere utilizzare l’acqua. Il comitato volontari per la Cava ha visto la presenza di Salvo Cosentino, Salvo Cavalli, Paolo Clemenza, Gioacchino Fisichella, Angelo Ingallina, Daniele Tramontana, supportati dai commissari del Museo Etno Antropologico “Mario De Mauro”, l’archeologo Angelo Mondo e Alessio Gavini, già promotore di altre iniziative culturali e segretario dell’associazione del Parco Cava, di cui è presidente Giambattista Pisasale.
La fontana, ormai depredata negli anni, presenta due vasi di raccolta dell’acqua in pietra lavica mentre sono andati irrimediabilmente perduti i bocchettoni per l’erogazione. “Il nostro intento – afferma Alessio Gavini – è il recupero di questa bellissima fontana oltre che della strada intitolata proprio al Principe e che scendeva sino al fiume”. La strada che presentava il caratteristico selciato predisposto per il transito dei mezzi trainati da animali, è stata ricoperta da una colata di asfalto che ne ha completamente deturpato il valore artistico e storico. L’intento del comitato è quello di stimolare l’amministrazione comunale e gli enti preposti quali la Soprintendenza affinchè possano attivarsi per il completo recupero della fontana al cui lato si trovava anche un abbeveratoio della lunghezza di 10 metri e la larghezza di circa un metro e mezzo e di cui sono rimaste solo alcune parti del cornicione.