La protesta corre su Facebook
4Una protesta sulle strade ma anche sulle pagine dei social network più conosciuti.
Passaparola generale grazie a Facebook, twitter ed sms e molti cittadini scordiensi si hanno potuto darsi appuntamento alle 21.45 di ieri sera, per un corteo che si è unito, fino a tardi, ai tir che già nel pomeriggio avevano occupato l’ingresso del paese creando il voluto disagio tra le vie cittadine.
Un “sit in” partito dalle pagine virtuali, iniziato realmente nello spiazzale antistante il circolo didattico “Giovanni Verga” ed arrivato, verso le 22.30, nei pressi della stazione dove sono stati accesi alcuni falò attorno ai quali la folla si è riunita.
Tra le pagine di facebook sono moltissimi i commenti, di approvazione e dissenso nei confronti della manifestazione. Eccone alcuni dei più eloquenti sulle diverse idee che circolano tra i cittadini:
«Sit in, Scordia si muove, non immaginavo così tanta gente. – scrive Maria Carmela Scavo, presidente dell’associazione Cespos di Scordia che invita i più a continuare la manifestazione in corso anche nei prossimi giorni – come segno di protesta allo Stato uniamoci in coro per una giusta causa. La Sicilia reclama i propri diritti – e conclude- sono fiera dei ragazzi ventenni di Scordia che stanno iniziando a sensibilizzare questa manifestazione».
«Secondo me sarebbe più proficuo continuare ad oltranza col blocco dei petrolchimici, in modo che la benzina non arrivi al nord. Blocco dei mezzi pesanti, delle autostrade, degli aeroporti. Ma non si possono bloccare i paesi, i cittadini che si devono spostare, chiudere i negozi. – Commenta Nicolò Ferro, rappresentante di FLI – Noi siamo i maggiori produttori di petrolio in Italia – e continua – – se non gli unici. Non dovremmo fare oltrepassare la benzina oltre lo stretto fin quando non ci dimezzano il prezzo. Ma è inutile bloccarci noi stessi. In questo modo ci auto danneggiamo».
«Io sono una di quelle pronte a continuare la protesta – afferma decisa la signora Letizia Tartaro in risposta ad altri post del social network – mio marito non sta lavorando e mi accontento che stia anche un mese a casa ma, morti per morti, spero che la Sicilia questa volta abbia voglia di mettercela tutta per vincere provandoci invece di perdere senza neanche averci provato e come al solito darla vinta ai politici».
«Spero solo che non succederà anche a Scordia come in quei paesi nei quali hanno fatto chiudere alcuni commercianti con la forza perché questa sarebbe mafia – scrive Giovanni Umana, giovane artista scordiense – il cittadino deve essere consapevole del perché si protesta e deve essere libero di farlo senza subire alcuna violenza e imposizione».
Intanto Scordia è entrata nella protesta tutta siciliana e nei prossimi giorni ci sarà il tutto esaurito a causa della chiusura di tutte le attività commerciali.
Tania Catalano