La tradizione si rinnova con “Natale nte curtigghi”
0Il presepe vivente “Natale ‘nte curtigghi” II edizione è nato da una mia idea: voler regalare alla nostra città un dono diverso, non materiale, bensì spirituale e morale. Tale dono consiste nel ricreare due atmosfere: l’atmosfera del primo natale e l’atmosfera del natale del nostro paese nel secolo scorso. Partendo da questo proposito ho realizzato nella Chiesa di Santa Liberata, nella suggestiva grotta della Madonna di Lourdes, una capanna per ospitare la natività e i magi. Nel tratto di strada dinnanzi la chiesa ho ricostruito, invece, un quartiere tipico scordiense. L’evento è iniziato con la presentazione del progetto e con una rappresentazione teatrale, scritta da me. Il mio obbiettivo era presentare come si viveva il natale nel nostro paese e soprattutto come la classe contadina, con semplicità e umiltà, viveva il ricordo dell’incarnazione del Figlio di Dio. Con mio grande stupore ho sperimentato come la gente abbia colto questo messaggio. Tutto questo è stato possibile grazie a tutti coloro che si sono impegnati. Chi era presente non ha visto un coro, dei gruppi, una solista, un duetto, un tecnico luci ed audio, un associazione, un movimento, una realtà, ma ha visto un gruppo numerosissimo di gente che collaborava per fare un regalo a Scordia. Come ai vecchi tempi tutti sono scesi in piazza per far festa. Sembrava che le lancette del tempo fossero tornate indietro a quei tempi in cui la gente si radunava attorno “A Nuvera ppi ludari u Bamminu” e lo faceva cantando e pregando e offrendo quel poco che aveva. Dinnanzi la chiesetta, dei primi del novecento, con gioia i giovani, i giovanissimi, i bambini e gli educatori della comunità parrocchiale di san Giuseppe si sono immedesimati nella natività, nei magi, nei pastori, nei contadini ecc. Tra questi, alcuni abbiamo messo in scena il mio testo teatrale, dal titolo “Accurriti, è l’ura da nuvera”, accompagnati dalle voci del gruppo di preghiera della Regina della Pace, attivo nella parrocchia San Domenico Savio, e di Nancy Accordino. Subito dopo è stato aperto il presepe, ove era possibile vedere, oltre la natività – quindi il primo natale – come si lavorava, viveva, giocava, cantava e pregava nel passato. I personaggi erano giovani, giovanissimi, bambini, anziani, adulti, disabili e appartenenti a varie realtà (Movimento Tra noi, associazione ANFFAS ecc.). Anche altre realtà si sono spese per questa iniziativa, tra i quali alcuni commercianti di via Cavour, il Cespos Scordia, Angelo Salomone per le luci e l’audio, il signor Lanza che ha fornito la paglia ecc. La serata si è conclusa in un modo favoloso: tutto il pubblico si è messo dinnanzi la chiesa ad ammirare la natività mentre mostrava il Bambino Gesù ai magi e ai pastori, ascoltando la meravigliosa voce di Nancy Accordino accompagnata dalle piacevoli note degli EDO (Ezio Zappalà al clarinetto e Guido Di Stefano alla tromba) che eseguivano la novena e i canti tradizionali del paese.
SEBASTIANO CRISTAUDO
(Un ringraziamento speciale per le foto a Tony D’Oscini)
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