MILITELLO. Al monastero di San Benedetto scoperti nuovi locali
3Un dedalo di locali inesplorati, attraverso percorsi sotterranei, avvolge il “cuore” dell’ex monastero di S. Benedetto. Amministrativi e tecnici, professionisti e politici sono entrati nelle viscere del vecchio impianto cassinese, che dal XVII secolo rappresenta una delle “perle” del centro storico di Militello. Antichi sistemi di approvvigionamento delle acque, vani adibiti a servizi monastici e depositi sono stati rinvenuti dalle maestranze del consorzio di imprese che, da maggio del 2012, eseguono interventi di conservazione e recupero del complesso architettonico, il terzo del suo genere in Sicilia per “fattura” artistica e dimensioni dopo quelli di Catania e Monreale.
Il poderoso edificio, che fino agli scorsi decenni ha ospitato uffici giudiziari e comunali, biblioteche e scuole, diventerà la nuova sede di rappresentanza municipale, l’elemento di “punta” dell’orgoglio di una comunità che ha ottenuto, con lo splendore del suo barocco, il riconoscimento di Bene dell’Umanità da parte dell’Unesco.
Soddisfazione è stata espressa dall’on. Nello Musumeci, che ha visitato, in qualità di componente della quinta commissione regionale alla Cultura, formazione e lavoro, gli ambienti contigui alle fondazioni benedettine: «Esprimo – ha dichiarato il deputato all’Ars – il mio più sincero apprezzamento per la qualità degli interventi, che cominciano a riscoprire gli originari elementi di dignità e pregio dell’abbazia. Porterò l’esito favorevole del mio sopralluogo nelle competenti sedi palermitane, sollecitando una visita da parte dell’assessore regionale alla Cultura». Anche il sindaco, dott. Giuseppe Fucile, non ha mancato di ribadire il suo compiacimento per la continuità degli impegni e per i risvolti proficui dell’opera sul territorio, che assiste a uno dei maggiori esborsi economici e finanziari (circa 4 milioni di euro) con il supporto del Dipartimento regionale di Protezione civile.
Non ha dubbi l’arch. Marco Alberghina, secondo il quale «i lavori avranno pure una funzione di stimolo per la conservazione di edifici privati. I proprietari di alcuni immobili hanno completato o avviato, nelle adiacenze dell’ex monastero, importanti operazioni di risanamento per la valorizzazione del centro storico».
All’incontro hanno partecipato anche il responsabile del procedimento, ing. Giovanni Spampinato; il direttore operativo, geom. Lidia Polizzi; gli assessori comunali Vincenzo Sardone e Grazia Placenti. Elementi di valutazione, infine, sono stati offerti dal direttore dei lavori, geom. Alfredo D’Angelo: «Le attività di recupero hanno già interessato almeno il 70% del prospetto dell’impianto. Gli interventi procedono con regolarità e nel rispetto dei programmi iniziali. Il progetto esecutivo – redatto dai tecnici Salvatore Cocina, Fabio Scalia, Enrico Mele e Antonino Curcio – prevede l’esecuzione in 1.095 giorni lavorativi. La consegna al Comune di Militello sarà effettuata nel 2015».
Chiesa di San Benedetto, nuove sinergie per il finanziamento
«Quella calcarea di S. Barbara è un’ottima pietra bianca-dorata. Le nostre indagini hanno rilevato alcune situazioni critiche, ma i punti deboli della conservazione non devono creare allarmi particolari. La naturale usura del tempo, con i deleteri effetti di vari terremoti, non ha creato danni eccessivi. Apprezzamenti professionali devono essere estesi agli scalpellini militellesi, la cui nobile e antica scuola, che non è nota soltanto in Sicilia, si conferma ed esalta in ogni angolo della struttura. I segni della loro maestrìa scultorea, in questa mirabile opera d’arte, resteranno impressi per sempre». L’arch. Francesco Mannuccia, restauratore del laboratorio “L’isola” di Barcellona Pozzo di Gotto, tesse le lodi dei vecchi “lapidum incisores” di Militello, al cui estro si lega la realizzazione di decori artistici, mensole e putti. Sarebbero poche le parti mancanti: «Lo sfaldamento di alcune parti di pietra non è assolutamente inusuale. Le operazioni di recupero e pulitura sono state eseguite dopo un’attenta lettura dei profili originari. Particolari attenzioni sono state anche dedicate a testimonianze artistiche e reperti, nonché agli ex locali della Pretura». I lavori di risanamento non saranno effettuati, invece, nel prospetto della chiesa di S. Benedetto, che richiedono altre sinergie di parti pubbliche e interventi finanziari. Sarebbe già in campo, tuttavia, un’azione di più ampio coinvolgimento istituzionale (tra cui la Curia), che servirebbe a definire il fabbisogno finanziario. Per estendere il “restyling” al versante ecclesiastico, sarebbero al lavoro Regione siciliana, Protezione civile e Comune.
LUCIO GAMBERA
Le foto in galleria sono state gentilmente offerte da Tiziano Pittari, amministratore della pagina Militello Patrimonio dell’Unesco
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