MILITELLO – IL NODO CHIRURGIA, TRA IMPEGNI E PAURE
0“L’unità operativa complessa di Chirurgia generale non può essere depotenziata. La qualità e il numero degli interventi, nel pieno rispetto dei protocolli terapeutici e delle garanzie per i pazienti, legittimano il rilancio della divisione, che risponde alle aspettative e alle istanze di un vasto comprensorio”.
Lo hanno detto i responsabili dello staff chirurgico, i dottori Filippo Bentivegna e Vito Cortese, dopo la recente ispezione della Commissione parlamentare d’inchiesta sanitaria e la visita dell’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo. L’ospedale militellese non vuole perdere il finanziamento di 1 milione 800 mila euro che, secondo gli iniziali programmi dell’Asp 3 di Catania, avrebbe assicurato la realizzazione delle nuove sale operatorie e la fornitura di strumenti moderni.
Le risorse finanziarie sarebbero impiegate al “Basso Ragusa” per l’istituzione dei servizi del Pta, il presidio territoriale d’assistenza che nascerà, secondo le espresse ammissioni del commissario, Gaetano Sirna, entro la fine della prossima estate. Bentivegna e Cortese non hanno dubbi: “Il mancato completamento del blocco operatorio pone limiti allo sviluppo della nostra unità, che lo scorso anno ha effettuato 530 interventi di medio-alta chirurgia e 330 prestazioni ambulatoriali”.
I due chirurghi hanno poi smentito le indicazioni degli operatori-addetti al numero verde del servizio sanitario, che escludono, rispondendo per telefono all’utenza, alcune tipologie di interventi medici e prestazioni: “Per le nobili tradizioni e per le competenze attuali – hanno aggiunto – la Chirurgia soddisfa un ampio ventaglio di richieste, garantendo il diritto alla salute di numerose comunità. L’eventuale sacrificio dell’offerta sanitaria non avrebbe alcuna logica scientifica, esaltando solo interessi particolari”
L’assessore Russo e il commissario Sirna hanno parlato di “una soluzione che rientra nell’ottica del piano di contenimento della spesa sanitaria. I timori sulla sopravvivenza del nosocomio militellese – hanno detto – non sono giustificati, non essendo stato previsto alcun ridimensionamento”.
Sarà il bilancio dei prossimi mesi, dopo l’avvio dei nuovi servizi di continuità assistenziale e riabilitativa, a indicare la prospettiva più verosimile per una struttura che, oltre la nuova “veste” edilizia, presenta elementi professionali e umani di consolidata esperienza e affidabilità.
LUCIO GAMBERA