MILITELLO. Morto in ospedale. La Procura indaga.
0Si è spento nella serata di mercoledì scorso, nel reparto di Rianimazione, dopo sette giorni di degenza ospedaliera, il militellese Giovanni Barone. Il cuore del 61enne – artigiano edile, originario di Militello, emigrato a Ceranova, in provincia di Pavia – non ha retto alla prolungata crisi cardiaca e allo stato di coma, che sarebbero stati conseguenti, secondo le espresse dichiarazioni dei familiari, all’accertamento non tempestivo di un infarto del miocardio.
Indagini preliminari sono state avviate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone, che ha disposto, con il supporto dei carabinieri, il sequestro dell’intera cartella clinica e dei referti. Dopo le prime ricognizioni, gli inquirenti hanno ordinato l’autopsia sul corpo del cadavere. La salma è stata trasportata ieri, intanto, all’obitorio del cimitero. Azioni legali sono state demandate dai più stretti congiunti all’avv. Francesco Mandalari.
“Mio padre è stato ammazzato in poche ore. Nel presidio – ha dichiarato Giuseppe Barone, uno dei sei figli dello scomparso – non funzionano nemmeno i dispositivi d’allarme, che dovrebbero segnalare le emergenze tra le stanze di degenza e il personale sanitario. Il nosocomio, che dovrebbe erogare prestazioni per la salute e la cura delle comunità del circondario, deve essere immediatamente chiuso all’utenza”.
Non ha dubbi la moglie del deceduto, Rosa La Micela: “Vorrei capire le cause esatte della morte di mio marito, che da circa un mese era temporaneamente tornato nel suo paese. Casi del genere non devono più ripetersi. Voglio giustizia: continuerò a lottare con ogni forza per comprendere le circostanze più oscure. Spiace rilevare, inoltre, la mancanza di attestati di solidarietà e forme di aiuto da parte di alcune istituzioni”.
Conoscenti, parenti e amici si sono uniti al dolore dei più stretti congiunti. Anche il sindaco Giuseppe Fucile ha espresso, dopo aver appreso la notizia della morte dell’emigrato, “sentimenti di profonda vicinanza e cordoglio ai familiari. L’amministrazione non è insensibile alla tragedia umana. L’Ente municipale confida, inoltre, in un chiarimento dell’intera vicenda nel minor tempo possibile”.
Sull’accaduto è intervenuta pure la direzione sanitaria dell’Asp 3 di Catania, che ha aperto un’inchiesta interna, ammettendo “la normale copertura della rete medica e dei servizi nei vari reparti ospedalieri. Tutti i soggetti – coinvolti a diverso titolo – sono stati opportunamente interrogati e ascoltati. Saranno adesso valutati gli aspetti professionali, ambientali e tecnici, oltre alle eventuali situazioni critiche”.
LUCIO GAMBERA